Alba Adriatica. Una manifestazione di protesta e sensibilizzazione sul lungomare, nel periodo di Pasqua, un incarico ad un esperto per verificare se precedenti interventi abbiano creato danni al litorale e delle accuse, dirette, al mondo istituzionale (Regione e Provincia, ma in parte anche al Comune) sul fenomeno erosivo, sempre più drammatico, che connota la zona nord di Alba Adriatica.
Sale il malcontento tra operatori turistici, economici e residenti della zona nord per lo stato dell’arenile, inghiottito sempre più dal mare e funestato dalla presenza, sempre maggiore, di pietre. Iniziative, accuse e obiettivi del medio periodo sono stati illustrati questa mattina in conferenza stampa dall’associazione La Rotonda Nilo (Gianni Di Marco) e dal Centro commerciale naturale Villa Flaiani (Paolo Cichetti). Oltre ai referenti delle due associazioni, alla riunione hanno preso parte diversi titolari di alberghi, stabilimenti balneari e attività economiche che gravitano a ridosso della rotonda Nilo: una volta il simbolo della Spiaggia d’Argento, ora zona alle prese con una serie di difficoltà, acuite soprattutto dall’erosione costiera, che rendono il futuro incerto. Nell’occasione, sono state ripercorse le varie tappe che hanno caratterizzato gli interventi anti-erosione, alcuni solo annunciati, altri realizzati a nord che potrebbero aver acuito l’arretramento della linea di costa ad Alba Adriatica. Per questo motivo, sarà affidato un incarico tecnico ad un esperto del settore, per stabilire se e quali danni gli interventi effettuati negli anni precedenti, a Martinsicuro e Villa Rosa, abbiano poi acuito l’erosione anche a sud del Vibrata. Per tenere desta l’attenzione, oggi è stata annunciata la volontà di dare vita, nelle prossime settimane (nel periodo pasquale) ad una manifestazione di protesta e di sensibilizzazione sul lungomare Marconi. Nella circostanza, inoltre, non sono mancate le stilettate alla Regione (“l’assessore Di Paolo, che è anche venuto qui, ha fatto delle promesse, ma nulla è stato fatto, mentre anche il Governatore Chiodi sembra non interessarsi al problema”), alla Provincia (rimbrotti sono piovuti all’indirizzo del vice-presidente Renato Rasicci), ma anche al Comune (assenti sindaco e assessori, presente solo il consigliere Paoletti), per il problema irrisolto delle pietre della zona nord. “ Gli ombrelloni sistemati in questa zona sembra palafitte” dicono, “ in estate, con l’arenile che si riduce sempre più e bagnanti ammassati, che poi rischiano di spostarsi altrove”. Secondo uno studio de l’Università de L’Aquila, infatti, nei prossimi 10 anni, il litorale nella zona più a nord potrebbe ridursi di ulteriori 40 metri: prospettiva questa inquietante.