Atri. Ha riscosso grande successo di partecipazione l’incontro con i presidenti degli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri e del Collegio dei Geometri, organizzato dall’Associazione dei Professionisti Tecnici Atriani (APTA), al quale hanno aderito anche molti tecnici dei comuni limitrofi.
Un’occasione che permesso di prendere atto del fatto che il movimento “dal basso” si va sempre più animando, vista anche la crescente situazione di crisi, nonostante la necessità di una maggiore collaborazione agli Ordini Professionali. Si è, inoltre, evidenziato il bisogno di una forte presenza dell’Associazionismo sul territorio, auspicando l’ampliamento del ruolo e dell’ambito di riferimento dell’APTA, che è la prima associazione formatasi nel territorio provinciale.
I temi affrontati sono stati quelli relativi al mondo professionale in relazione alle trasformazioni in atto con i vari provvedimenti annunciati dal Governo Monti, alle competenze e al rapporto con i vari enti di riferimento, focalizzando l’attenzione sul fatto che non sono solo le risorse economiche a mancare, ma frequentemente, sono inadeguate le scelte fatte dagli Enti preposti ad organizzare e scegliere le modalità di spesa.
Dal dibattito è emerso che, troppo spesso, la progettazione e direzione lavori delle opere pubbliche viene fatta eseguire all’interno degli uffici tecnici sostenendo che si conseguono economie ma trascurando che vengono sottratte risorse professionali ai doveri istituzionali degli uffici. Ma, ancor più grave, è il ricorso alla consulenza di specialisti esterni o la produzione di un progetto carente che, nel primo caso, nasconde veri e propri incarichi professionali affidati aggirando la norma sugli affidamenti degli incarichi stessi, e, nel secondo caso, o si offre il fianco al “fai da te” dell’impresa oppure si innesca una serie di contenziosi che portano a tempi lunghissimi per la conclusione delle opere oltre che a costi notevoli, anche legali, per la soluzione del contenzioso stesso.
Pertanto, si evita di valutare che, il più delle volte, spendere qualche punto percentuale in meno per una prestazione tecnica interna non significa assolutamente risparmiare nel complesso e, in particolare, ottenere un prodotto di qualità.
E’ emerso, inoltre, che oramai si è giunti ad un meccanismo in cui il ruolo del controllato e del controllore viene svolto dalla stessa persona.
L’auspicio finale è che si inneschi un meccanismo virtuoso di collaborazione fra le Rappresentanze dei Professionisti e gli Enti locali preposti alla gestione del territorio e delle opere pubbliche.
Intanto, i Presidenti degli Ordini e del Collegio hanno chiesto collaborazione per effettuare una forma di controllo sul territorio, affinché ci sia il rispetto delle norme vigenti, e i Professionisti Tecnici si sono resi disponibili.
La conclusione è stata che solo partendo dal basso e cambiando il “sistema delle relazioni” in uso con il “sistema del rispetto delle norme e delle competenze” si potrà giungere alla giusta ridistribuzione delle poche risorse presenti in questo grave momento di crisi e all’ottenimento di progetti e opere di qualità.