L’Aquila. Trentanni di carcere per omicidio volontario aggravato da futili e abbietti motivi. E’ questa la richiesta del procuratore della Corte d’Assise d’appello, Romolo Como, a carico dei tre rom coinvolti nell’omicidio di Emanuele Fadani, il commerciante di Alba Adriatica ucciso nel novembre del 2009 in prossimità di un pub di viale Mazzini.
La richiesta avanzata nel processo di appello, che si è aperto oggi a L’Aquila, è la stessa per i cugini Elvis e Danilo Levakovic e per Sante Spinelli. Sei giudici di appello dovessero poi optare, come emerso nel processo di primo grado, per l’omicidio preterintezionale (oltre l’intenzione), secondo lo stesso procuratore, i tre rom dovrebbero essere condannati per concorso, con una richiesta di 14 anni per Elvis Levakovic e 16 per Danilo Levakovic e per Sante Spinelli, in virtù di una pena maggioranza per effetto di una specifica recidiva. Rispetto a quelli che erano stati i riflessi del giudizio di primo grado, ora il quadro giudiziario, alla luce della richiesta del procuratore generale, sembra mutare. Per il tragico eccidio di Emanuele Fadani, in primo grado il gup Giovanni De Rensis, ha condannato il solo Elvis Levakovic a dieci anni di reclusione, mentre gli altri due rom sono stati assolti per non avere commesso il fatto. La sentenza di appello è attesa per martedì 29 febbraio.