Un boato che ha fatto tremare i palazzi circostanti, avvertito quasi ad un chilometro di distanza e svegliato un intero quartiere.
La banda del bancomat è tornata a colpire. Questa volta nel mirino lo sportello automatico della filiale Tercas di viale Crispi, a Teramo, a due passi dalla stazione ferroviaria. Locali completamente distrutti, quasi disintegrati, come già accaduto in precedenti assalti.
Nell’esplosione danneggiata anche un’auto parcheggiata dinanzi all’istituto di credito. Erano le 4,30 circa quando è scattato l’allarme. Sul posto la pattuglia di vigilanza privata della Italpol e subito dopo le altre forze di polizia per cercare di raccogliere elementi che possano portare all’identificazione degli autori del colpo.
Il modus operandi sempre lo stesso dei precedenti colpi: saturazione del bancomat con ossiacetilene, aggiunta di esplosivo e innesco con ogni probabilità elettronico, forse una comunissima candela per autovetture. Lo sportello elettronico per i prelievi in contanti a quel punto di è squarciato. Alcune banconote da 20 euro sono andate distrutte, ma gran parte della somma è stata portata via, anche se al momento non è stato ancora quantificato il bottino.
La sera precedente comunque il bancomat era stato rifornito di almeno 70 mila euro per far fronte al week end. Quindi, la somma che la banda sarebbe riuscita a portare via potrebbe essere di 40-50mila euro. Ma il tutto è ancora da quantificare. Gli autori del colpo sarebbero tre e si sarebbero poi allontanati a bordo di un’Alfa 156 di colore scuro, forse grigio.
Gli investigatori sono riusciti ad acquisire le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza sistemate in zona. E’ ormai caccia aperta alla banda del bancomat che in provincia di Teramo ha già messo a segno, con quello di questa notte, sei colpi.
In circa 5 mesi sono stati fatti esplodere gli sportelli di Tortoreto Alto, Campo a Mare di Roseto, Scerne di Pineto, Mosciano Sant’Angelo e l’11 marzo scorso quello di Pagliare di Morro d’Oro. La banda colpirebbe gli sportelli bancomat della Tercas perché il sistema consente di saturare la camera di prelievo con l’ossiacetile, a differenza di molti altri che invece sarebbero inattaccabili.
Sul posto polizia e carabinieri: sono proprio gli agenti della Questura di Teramo ad occuparsi delle indagini, anche avvalendosi, come detto, delle immagini registrate dalle telecamere della banca. Secondo le prime ipotesi, l’esplosione sarebbe stata più forte del previsto, cogliendo di sorpresa anche la banda che ha dovuto agire più in fretta di quanto avesse programmato.