In viaggio da Roma e bloccati in autostrada: l’odissea di una giuliese trapiantata

a24_carsoliGiulianova. Il maltempo e la grande nevicata che stanno colpendo l’Abruzzo in questi giorni hanno regalato tanti momenti piacevoli, soprattutto ai più piccoli. Ma purtroppo non sono mancati i tandi disagi, che non hanno risparmiato nessuno. Centinaia di viaggiatori, infatti, sono rimasti bloccati per ore sulla A24.

Tra questi, c’era anche una ragazza di 31 anni di Giulianova, che nove mesi fa ha dovuto subire un trapianto bipolmonare. Venerdì, accompagnata dai suoi genitori, stava rientrando a casa di ritorno dalla Capitale, dove era stata ricoverata per un paio di settimane all’ospedale “Umberto I” per i controlli di routine. Arrivati all’altezza di Carsoli, i mezzi non hanno potuto fare altro che arrestare la loro corsa: la strada era completamente bloccata per una slavina caduta un’ora prima. Peccato che nessuno li avesse avvisati: nessun cartello, infatti, era presente all’ingresso sull’autostrada a Roma. Informazione apparsa solo pochi minuti prima di raggiungere il casello di Carsoli, quando il tabellone luminoso ha segnalato l’interruzione. Ma ormai non c’era più nulla da fare. E a nulla è servito il passaggio degli spazzaneve, la strada era ancora occupata dal nevischio venuto giù dal costone della montagna sovrastante. “Assieme a noi anche altre 500 persone hanno vissuto un disagio”, raccontano i familiari della ragazza, “sarebbe bastato avvertirci per tempo e invece ci siamo ritrovati in una situazione di disagio assurda. Abbiamo chiamato la polizia, i carabinieri, la protezione civile, il 118 perché eravamo in una condizione difficilissima”. La giovane trapiantata, i suoi genitori e altri viaggiatori sono stati ospitati in un bar di un hotel della zona che solitamente chiude intorno a mezzanotte. “Nessuno è stato in grado di dirci con esattezza cosa fosse accaduto”, raccontano ancora i viaggiatori, “non capiamo il perché non sia stata data una corretta informazione sull’accaduto. Avremmo evitato enormi disagi”. Non appena venuto a conoscenza della presenza della ragazza di Giulianova trapiantata di polmoni, un uomo presente sull’autobus ha chiamato le autorità del posto, facendo notare che la donna aveva bisogno di medicinali salvavita perché quelli in sua dotazione erano quasi finiti. Il primo ad intervenire è stato il sindaco di Carsoli, Mario Mazzetti, oltre ad un medico della chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Chieti che si trovava casualmente in quell’hotel. Il medico ha chiesto l’intervento di un elicottero per un trasporto immediato nella struttura sanitaria teatina. Ma nessun velivolo era al momento disponibile. A quel punto le autorità del posto hanno deciso di trasferire la ragazza e i suoi familiari in un altro hotel, anche se pieno. Qui è stata messa a disposizione una stanza privata solitamente utilizzata dal personale della struttura ricettiva. Un’ambulanza del posto, invece, si è attivata per reperire i farmaci salvavita. “Dobbiamo ringraziare il sindaco di Carsoli e i titolari dell’hotel, persone davvero squisite e gentili”, hanno detto i familiari, “che hanno fatto il possibile per lenire il nostro disagio e le difficoltà che abbiamo incontrato. Ma qualcuno dovrà ora spiegarci perché i viaggiatori non sono stati informati per tempo della slavina di Carsoli”.

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