Tentata estorsione a un commerciante: arrestati due rosetani

quagliozzi1Alba Adriatica. Sei mila euro per saldare un vecchio debito, accumulato da una sorta di socio in affari di un commerciante greco. E’ questa la richiesta che due rosetani avevano avanzato, in più circostanze, ad un importatore di auto per l’insolvenza che l’amico aveva manifestato nei loro confronti.

Per ottenere il dovuto, i due si sarebbero anche impossessati, in maniera forzata, di un’auto che lo stesso importatore aveva esposto in conto vendita in una concessionaria a Tortoreto. I due uomini, però, sono caduti nella trappola e ieri, al termine di una mirata operazione pianificata dai carabinieri del nucleo operativo di Alba Adriatica, sono stati arrestati in un bar di Roseto con l’accusa di tentata estorsione in concorso. In manette sono finiti: Piero Di Pasquale, 47 anni e Vittorio Amedeo Ruggeri di 48. I due sono stati bloccati dai carabinieri (l’operazione è stata diretta dal luogotenente Gregorio Camisa e coordinata dal capitano Pompeo Quagliozzi), un attimo dopo che avevano incassato il denaro dal commerciante greco, destinatario nell’ultimo periodo di una serie di minacce e pressioni da parte dei due. Tutta la vicenda, secondo quanto accertato dai carabinieri, sarebbe nata qualche settimana fa, quando un importatore di auto di nazionalità greca, domiciliato a Sant’Omero, avrebbe iniziato a ricevere richieste di denaro, per i debiti accumulati da un suo conoscente connazionale, con il quale solitamente faceva degli affari. I due avrebbero iniziato a vessare il commerciante, con telefonate, e minacce di persona. Visto che le richiesta di denaro non erano esaudite, i due rosetani qualche settimana fa si sono recati in una concessionaria di Tortoreto e si sono impossessati, sempre con la minacce di una Opel, sempre di proprietà dell’esercente. L’uomo, stanco delle minacce, ha denunciato la vicenda ai carabinieri. Pare che le richieste di denaro fossero condite da minacce ben precise, come la volontà di dare fuoco all’attività, mentre in un caso i due avrebbero mostrato all’esercente, il calcio di una pistola. A quel punto è stato organizzato l’incontro tra i tre, in un bar di Roseto, e i militari che hanno osservato il tutto, sono intervenuti in attimo dopo lo scambio del denaro. L’auto, utilizzata come pegno del debito, è stata al momento recuperata e sequestrata, in attesa che la vicenda venga definita ulteriormente.

 

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