Il provvedimento sancisce, infatti, che pur essendo concessionaria della gestione dell’esercizio delle autostrade, la Società non ha diritto all’esenzione prevista “per le occupazioni effettuate dallo Stato”, essendo privata ed avendo quale proprio interesse il conseguimento di un corrispettivo, ossia il pedaggio autostradale.
“Sulla base dei principi contenuti in questa sentenza” dichiara il presidente Valter Catarra “provvederemo ora a richiedere il pagamento nei confronti delle società concessionarie della rete autostradale per un importo complessivo, per canoni e sanzioni, di circa 370mila euro l’anno, dal 2008 e per ogni anno a venire. In questo modo contiamo di introitare, oltre ai 740mila euro già richiesti per il 2007 e 2008, oltre 1 milione e 100mila euro per il triennio 2009-2011. Questo ci consentirà di reperire nuove importanti risorse da destinare ai servizi, malgrado la crescente riduzione dei trasferimenti alle Province”.
Secondo il Tribunale, inoltre, il canone Cosap “è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all’uso normale o collettivo di parte del suolo, ma in relazione all’utilizzazione particolare (o eccezionale) che ne trae il singolo” e cioè in riferimento anche all’occupazione del “soprassuolo” ad opera del privato concessionario.
Il Tribunale, nel dare atto che l’Amministrazione, “constatata l’occupazione abusiva ed accertato il mancato pagamento del prescritto canone, ha correttamente provveduto alla applicazione delle sanzioni previste e quantificate nel regolamento provinciale Cosap”, ha poi ritenuto che l’Ente potrà richiedere anche il pagamento delle sanzioni relative ai canoni non corrisposti.