Questa volta la filiale è quella di Pagliare di Morro d’Oro. Il bottino si aggira sui 20mila euro. La cassaforte la sera prima era stata caricata con banconote da 50 e 20 euro per un totale di 60mila euro. Nell’esplosione una parte dei soldi è andata distrutta. Frammenti di banconote sono stati trovati all’interno della filiale, in Piazza Berlinguer, e appena fuori dai locali.
Altre mazzette sono state recuperate dai carabinieri e dalla vigilanza privata, intervenuti sul posto pochi minuti dopo il forte boato, avvertito a centinaia di metri di distanza. L’allarme è scattato immediatamente, ma della banda che ha compiuto il colpo nessuna traccia. Era fuggita col bottino a bordo di un’auto rubata, un’Alfa 156 di colore scuro, recuperata poco dopo a ridosso dell’autostrada A14.
Nell’esplosione danneggiati i locali, squarciati i muri, distrutte poltroncine e alcune vetrate che si sono sgretolate. I militari hanno acquisito i filmati della videosorveglianza sperando che non siano stati danneggiati con lo scoppio della cassaforte.
Acquisito anche il video di un cittadino che con il suo cellulare ha ripreso i ladri mentre fuggivano. In mattinata l’uomo si è presentato nella filiale riconsegnando anche alcune banconote, circa 700 euro, che aveva trovato a terra. Secondo gli investigatori, non ci sarebbero dubbi che ad agire sia sempre la stessa banda che negli ultimi tre mesi ha mandato in frantumi i bancomat della Banca Tercas delle filiali di Tortoreto Alto, Campo a Mare di Roseto, Scerne di Pineto, Mosciano Sant’Angelo. Ed ora quella di Pagliare di Morro d’Oro. A Cologna spiaggia invece i ladri rubarono una cassettiera vuota.
Gli inquirenti stanno cercando di capire perché sempre e solo il bancomat della Banca Tercas viene preso di mira dalla banda, con un’azione peraltro distruttrice. Ci sarebbe una spiegazione logica: lo sportello automatico delle filiali della Tercas avrebbero un sistema che consente ai ladri di agire con più facilità. Oltretutto, durante la fase di manomissione le banconote non vengono “macchiate” con vernice indelebile. Cosa che invece accade per i bancomat di altri istituti di credito.
Anche questa volta hanno saturato lo sportello automatico con ossiacetilene, utilizzando una buona dose di polvere da sparo con probabilmente un innesco elettronico per sventrare la cassaforte. La stessa filiale circa tre anni fa subì una rapina. Il bottino allora fu di circa 5mila euro.