“La mediazione” dicono Luigi Montironi e Massimo Mancinelli, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Ordine teramano “oltre ad essere uno strumento fondamentale per alleggerire la macchina della giustizia italiana, gravata da oltre 5milioni di cause, costituisce nello stesso tempo una valida opportunità di inserimento professionale per i giovani commercialisti”.
“I mediatori” aggiunge Montironi “sono tutti appositamente formati e sono vincolati dal segreto professionale”. Insomma, è una nuova filosofia di approccio del conflitto, obbligatoria per legge in materia di liti condominiali, successioni ereditarie, divisioni, comodati, affitti e diffamazioni a mezzo stampa.
E se l’accordo non dovesse andare a buon fine? “Si prende atto di questo” risponde Mancinelli “e si lancia una proposta: se le parti decidessero di andare comunque in tribunale e se la sentenza di primo grado dovesse riflettere la proposta del mediatore, chi non aveva accettato precedentemente si accollerebbe le spese della procedura civile. In caso contrario, il compenso del mediatore subirebbe una riduzione di circa il 30 per cento”.
Il progetto sarà presentato domani a Teramo, a partire dalle 9.30 nella Sala San Carlo del Museo Archeologico, dove si terrà una vera e propria simulazione di un processo, che vedrà sul tavolo degli imputati la mediazione, ed una giuria popolare che alla fine deciderà se assolverla o meno, in base alle tesi pro e contro ascoltate in “aula”.
Marina Serra