Sono i numeri del dramma della frazione di Ponzano di Civitella del Tronto, che assiste impotente all’inesorabile scomparsa di oltre metà dell’abitato: tra i 30 e i 40 ettari di terreno per lo più agricolo e un tratto di strada provinciale chi si muove su un piano traslazionale calcolato dai tecnici ad una profondità di circa 15-20 metri. Come in un sisma.
“Si tratta di una paleofrana – aveva dichiarato giorni fa il geologo Paolo Marsan della Protezione civile nazionale – che si muove con grande velocità e che al momento non è arrestabile”.
Le abitazioni posizionate sul fronte del cedimento, stanno piano piano subendo a vista d’occhio i danni simili a quelli di un terremoto: si stanno aprendo, scricchiolano e alcune hanno già visto crollare murature, cortili e recinzioni. Un grosso muro di contenimento alla base del paesino viene costantemente monitorato e una rete di sensori applicata al terreno sta registrando quotidianamente il movimento della frana.
Non c’è certezza sul futuro delle abitazioni, molte delle quali sono destinate a breve a crollare. In zona si comincia parlare di delocalizzazione ma il sindaco di Civitella del Tronto, Cristina Di Pietro, insiste negli appelli allo Stato affinché si intervenga presto per assistere la popolazione con i sostegni economici.
Nella seduta del question time alla Camera, il parlamentare Giulio Cesare ha presentato un’interrogazione a risposta immediata sui movimento franosi che investono Ponzano di Civitella e Castelnuovo di Campli.
LA RISPOSTA DEL MINISTRO
Il CNR Irpi, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica, sta installando sul posto una stazione di monitoraggio che contribuirà a meglio evidenziare la velocità e l’entità degli spostamenti. Il 21 febbraio è stato effettuato un nuovo sopralluogo con sorvolo in elicottero per osservare l’evoluzione del fenomeno.
Sulla frazione Castelnuovo di Campli, dove si è assistito al crollo di una parete rocciosa, sono stati effettuati oltre 30 interventi di recupero e le persone evacuate sono circa 100. Il Dipartimento della Protezione Civile, a seguito di un sopralluogo congiunto con i rappresentanti del Comune, del Centro di Competenza ISPRA e della Regione, ha invitato il Sindaco ad adottare, in via cautelare, i provvedimenti di interdizione all’area prospicente il versante sud di Castelnuovo.
Ciò in attesa di ulteriori approfondimenti tecnici e monitoraggi, necessari per un quadro completo della pericolosità dell’intero versante. Sono stati anche concordati con le Forze dell’Ordine servizi di pattugliamento e anti-sciacallaggio.
Secondo quanto riferito dal Dipartimento della Protezione Civile, le misure adottate per gli edifici fatti sgomberare dal Sindaco sembrano sufficientemente cautelative. Un eventuale piano di messa in sicurezza prospettato dall’amministrazione dovrà prima essere suffragato da approfondite indagini geofisiche e geologiche sulla presenza di eventuali cunei di distacco retrostanti il fronte di crollo e non individuati in superficie e per analizzare le caratteristiche geotecniche dei materiali presenti.
Va anche ricordato che il Consiglio dei Ministri dello scorso 20 gennaio ha esteso gli effetti dello stato di emergenza dichiarato il 25 agosto 2016 agli ulteriori eventi sismici del 18 gennaio 2017 e agli eccezionali fenomeni meteorologici sul territorio delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
Mi sembra emerga dunque un lavoro forte e congiunto delle istituzioni. Per quanto di competenza, il Ministero si impegna ad avviare da subito un dialogo con la RegioneAbruzzo per individuare il percorso più efficace di individuazione delle risorse finanziarie e per ricomprendere tutti gli interventi necessari in uno specifico programma.
Per gli interventi di assistenza e soccorso alla popolazione, i comuni di Campli e Civitella del Tronto saranno ricompresi in un’ordinanza del Capo del dipartimento della protezione civile di prossima emanazione.