Una nuova tappa romana anche oggi per il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi che, intervenendo alla Commissione Ambiente della Camera dedicata agli interventi straordinari in favore delle popolazioni colpite dal terremoto del 2016, ha sottolineato come le emergenze sul territorio teramano non siano ancora terminate.
“Il mio intento”, ha detto Brucchi, “è farvi capire quello che stiamo vivendo, perché il decreto che è stato scritto dal governo non ne ha contezza, quindi esorto voi della Commissione a venirci a trovare quanto prima. Vi chiedo inoltre di rivedere la discrepanze, che a mio giudizio ci sono, tra il primo e il secondo decreto. Servono misure straordinarie che non sono mai state messe in atto nel nostro Paese”.
Raccontando poi dell’incontro avuto ieri sera all’Università con i rappresentanti del mondo economico, il primo cittadino ha sottolineato come la tragedia nel territorio comunale non si ancora terminata, “tant’è che proprio ieri, con il sisma 3.1, abbiamo evacuato un’altra scuola”.
Inoltre Brucchi ha detto che quasi la metà della popolazione ha scelto di non dormire più nelle proprie abitazioni in città ma preferisce recarsi sulla costa, favorendo lo svuotamento del centro. E ha ricordato anche come tanti territori anche in provincia continuino a subire le conseguenze del maltempo, con i continui smottamenti e le frane che stanno martoriando il territorio, con genete che, ancora oggi, perde la propria casa.
Oltre tremila le persone sfollate finora con ancora più di 5 mila verifiche ancora da compiere. Per questo motivo c’è la necessità di rivedere il decreto, con l’ampliamento del cratere sismico e con Teramo a pieno diritto in esso, la sospensione dei mutui, la sospensione vera delle tasse, le risorse necessarie per le scuole sicure, la possibilità di contare su sgravi fiscali per chi investe sul territorio teramano e la proroga degli ammortizzatori sociali.