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“Se non paghi ti portiamo a Scampia”: arresti per usura a Martinsicuro e Roseto VIDEO

Alba Adriatica. “ Ti prendiamo, ti portiamo a Scampia  ti tagliamo a pezzi”. E’ il tenore di un’intimidazione telefonica, ricevuta da un giovane imprenditore della zona, finito nelle mani degli usurai. Una vera e propria spirale, con tassi usurari che variavano dal 200 al 500%.

 

Un incubo senza fine che, ora, però si è conclusa con due arresti a carico di altrettanti aguzzini: un commerciante di origini partenopee, Gennaro Fini, 52 anni residente a Martinsicuro e Claudio Saccia, di 37, ex calciatore a buoni livelli di etnia rom residente a Roseto.

 

I due sono finiti in carcere in seguito ad altrettante misure cautelari in carcere emesse dal Gip del tribunale di Teramo, Giovanni De Rensis, sulla scorta di un’accurata indagine dei carabinieri della compagnia di Alba Adriatica diretti dal maggiore Emanuele Mazzotta (titolare dell’inchiesta è il pm Stefano Giovagnoni. Il doppio caso di usura ha come filo conduttore la vittima, un imprenditore della zona bisognoso di denaro per questioni non legate alla propria attività. Per entrambi gli strozzini, l’accusa è di usura mentre per il napoletano deve rispondere anche di tentata estorsione. Nel registro degli indagati è iscritta anche una terza persona, sempre per usura. La ricostruzione è stata fatta in conferenza stampa, questa mattina, dal maggiore Emanuele Mazzotta e dal luogotenente Gregorio Camisa, capo del nucleo operativo.

 

L’inchiesta. Tutta la vicenda è nata la scorsa estate, quando l’imprenditore in difficoltà economica ha chiesto aiuto al commerciante di Martinsicuro. Una richiesta da 10mila euro, subito decurtata in partenza (8500 euro), visto che la differenza era la rata mensile, sotto forma di interessi, da pagare fino alla restituzione del prestito, “blindato” con un assegno a garanzia. L’imprenditore ha pagato un paio di rate, ma poi non riuscendo ad onorare il tutto ha pensato di rivolgersi ad un secondo prestito: assicurato dal giovane di etnia rom (ai domiciliari per una vicenda di droga), che si è fatto consegnare un assegno a garanzia di 25mila euro a fronte di un prestito di 20mila euro e interessi mensili anticipati da 6mila euro. L’imprenditore ha anche ceduto il proprio scooter (valore 14mila euro), valutato 3mila euro. L’uomo, strozzato dalle esposizioni, e minacciato dal napoletano (che aveva cercato di vendere anche la sua auto) si è rivolto ai carabinieri della compagnia di Alba Adriatica. L’indagine, durata poco più di un mese, ha consentito di ricostruire la vicenda e favorire l’emissione delle due ordinanza cautelari. Recuperato anche uno degli assegni versati a garanzia.

 

“ La vicenda”, commenta il maggiore Mazzotta, “ testimonia i metodi utilizzati da chi presta denaro, a soggetti che attraversano delle difficoltà economiche. L’invito è quello di non mettersi in mano a chi presta soldi a strozzo e comunque di denunciare tali situazioni”.

 

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