“Presidente, ci aiuti Lei, aiuti i nostri figli a frequentare una scuola nelle serenità e nella sicurezza che devono avere i ragazzi”. A lanciare l’appello al premier Gentiloni è il comitato dei genitori del Convitto Melchiorre Delfico, che ha consegnato al presidente del Consiglio una lettera accorata per chiedere un suo intervento in tema di sicurezza nelle scuole.
“La nostra città, Teramo, sta vivendo da mesi, come Lei ben sa, momenti davvero difficili – scrive il comitato – La scuola che frequentano i nostri figli è all’interno di un edificio costruito ai primi del ‘900: un grande complesso che ospita 5 licei, un convitto, scuola elementare e media. Accoglie circa 1000 alunni oltre al personale”. Scuola che, scrivono i genitori, ha riportato diversi danni già in seguito al sisma del 2009, con l’ultimo piano dichiarato inagibile.
“Per il ripristino dei danni sono stati assegnati fondi pari a 1.169.178 euro, ma dal sito della Usrc risulta che la progettazione non è ancora stata presentata”. Una situazione aggravata dai terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre, con la Provincia che, scrivono ancora i genitori “ha dato inizio a lavori di somma urgenza per evitare il crollo della facciata apponendo delle catene, senza tuttavia redigere un progetto e un calcolo che considerasse le interazioni di tale intervento”.
Nel frattempo la scuola è stata riaperta e dichiarata agibile dai tecnici della protezione civile. “I tecnici incaricati dell’analisi di vulnerabilità della struttura hanno evidenziato come l’indice di vulnerabilità fosse pari allo 0,46 – aggiungono i genitori – La scuola attualmente non risulta rispondente alle normative vigenti e lo sarà ancor meno quando verrà approvata dalla CE la nuova normativa tecnica presentata a dicembre dalla quale si deduce che l’indice di vulnerabilità dovrà essere dello 0,8”.