Teramo. Quest’anno il tradizionale appuntamento per rendere omaggio ai propri cari defunti costerà un po’ di più. È quanto fa sapere la Coldiretti Teramo sulla base di un’indagine dell’Adoc secondo la quale in prossimità del 2 novembre i fiori tipici per questa ricorrenza arriveranno a costare anche oltre il 2-3% in più rispetto all’anno precedente.
Il confronto si fa più impietoso se rapportato all’ultimo prezzo in lire del 2001: in dieci anni l’aumento del prezzo per un mazzo di margherite è stato pari al 216%, mentre per un mazzo di crisantemi l’incremento sale al 340%. Un crisantemo, che i produttori cedono a mezzo euro, può costare al consumatore finale fino a quattro euro.
La Coldiretti provinciale fa sapere infine che nel teramano l’andamento del florovivaismo è in linea con quello nazionale: secondo gli ultimi dati Ismea, nel 2010 si è rilevato un calo del valore delle vendite da attribuire a una produzione inferiore nel caso di fiori e fronde recise e alle maggiori giacenze di piante, alberi e arbusti da giardino o di invenduto per quelle in vaso. Dal lato dei costi, l’aumento del prezzo dei combustibili e il venir meno dell’esenzione dall’accisa per le coltivazioni florovivaistiche hanno scoraggiato gli investimenti soprattutto di fiori recisi.
La massiccia presenza di prodotto importato e il basso livello della domanda hanno indotto numerose aziende ad abbandonare parzialmente o totalmente la coltura o ad affittare i terreni. Tuttavia, la penuria di prodotto ha determinato, in brevi periodi, prezzi molto alti che però nell’arco dell’anno non hanno consentito, soprattutto per le aziende medio-piccole, di riequilibrare le perdite per i minori volumi disponibili. Alcuni segnali positivi sono emersi nei primi mesi del 2011: le prime due ricorrenze, San Valentino e la festa della donna, si sono svolte positivamente per gli operatori e soprattutto durante la prima ricorrenza i listini hanno riportato valori più elevati su base annua anche del 30% per le specie più richieste.