E’ un bilancio straordinario quello presentato questa mattina dai volontari della Cives di Teramo che, in occasione delle emergenze, neve, luce e terremoto, hanno sostenuto in maniera indispensabile la macchina dei soccorsi, contribuendo a raggiungere e portare beni di prima necessità alle popolazioni rimaste isolate.
I numeri, d’altronde, parlano chiaro. Oltre 8 mila chilometri percorsi con i vari mezzi, una trentina di volontari che, a partire dal 15 gennaio, hanno lavorato ininterrottamente a turno garantendo il servizio H24, migliaia di quintali di foraggi, fieno e mangimi per gli agricoltori in difficoltà, solo per citarne alcuni. Ma soprattutto il riconoscimento in quei “grazie” più disparati che continuano ad arrivare nella sede operativa teramana.
“Nonostante la difficile situazione vissuta nella nostra provincia”, ha detto il presidente della Cives Teramo, Mauro D’Ubaldo, “siamo riusciti a superare l’emergenza grazie soprattutto ai meravigliosi volontari che non si sono fermati un attimo, dando tutto quello che avevano e anche di più, in completo servizio agli altri. Certo, delle criticità non sono mancate. E mi riferisco in particolar modo all’eccessiva burocrazia che ha finito in alcuni casi per ostacolare il lavoro di quanti, fin da subito, si sono messi in moto per aiutare. Anche noi, ad esempio, non abbiamo avuto alcun genere di indicazione e ci siamo mossi, alla fine, con un ‘fai da te’ che forse ci ha permesso di raggiungere questi risultati”.
Sono stati i volontari della Cives, infatti, a spalare il piazzale da dove far arrivare e partire gli elicotteri, a provvedere al rifornimento degli stessi, a portare il carburante per i gruppi elettrogeni che dovevano garantire il funzionamento degli apparati salvavita, a preparare da mangiare ai soccorritori prima che fosse allestita la mensa, a raggiungere con i pacchi di beni di prima necessità preparati dalla Caritas diocesana le famiglie rimaste isolate a causa della neve.
Iniziative prese anche dopo aver letto le richieste di aiuto lanciate su Facebook, come il caso della famiglia rimasta isolata a Valle Soprana, raggiunta dai volontari che sono riusciti a portare pacchi di cibo e candele, con grande commozione di una mamma e dei suoi tre bambini rimasti soli e al buio per giorni.
“Tante anche le testimonianze di solidarietà che ci sono arrivate da lontano”, continua D’Ubaldo, “come la signora che dall’Inghilterra ci sta facendo arrivare diverse balle di fieno. O come un camion arrivato da Pisa con due quintali di mangime per ovini che un’anonima signora ha voluto mandare agli allevatori teramani. Sono questi, così come i ringraziamenti che continuiamo a ricevere numerosi, i motivi che ci spingono a continuare senza sosta il nostro lavoro, con gioia”.
E da Cesa Castina a Befaro, dove ci sono ancora importanti accumuli di neve, proseguono le attività dei volontari della Cives, impegnati ora soprattutto nell’emergenza agricola, con la consegna di cibo e materiali necessari per gli agricoltori e allevatori in difficoltà della provincia e la gestione del centro di coordinamento per l’emergenza zootecnica.
“Cercando di mantenere sempre il sorriso”, conclude D’Ubaldo, “e ricevendo in cambio qualcosa di molto più importante che continua a riscaldarci il cuore”.