Una lettera indirizzata direttamente al Primo ministro Paolo Gentiloni per chiedere numi circa le procedure da attuare per la riapertura delle scuole. Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, vuole risposte concrete e, dopo le ultime scosse del 18 gennaio, insieme all’allarme lanciato ieri dalla Commissione Grandi rischi sulla possibilità che la terra del Centro Italia continui a tremare, prende carta e penna per avere indicazioni sui criteri da seguire per garantire la sicurezza negli edifici scolastici comunali.
Una lettera formale, indirizzata anche al ministro delle infrastrutture Graziano Delrio, al capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, al presidente della Commissione Grandi rischi, Sergio Bertolucci, al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso e all’Anci, in cui viene presentata la realtà teramana, con un patrimonio scolastico che presenta indici di vulnerabilità compresi tra 0,2 e 0,9 (seppure i controlli non siano ancora stati completati su tutti i plessi), e spiegato il comportamento avuto dall’amministrazione teramana finora.
“La violenta scossa del 30 Ottobre” scrive Brucchi, “ha già determinato la chiusura di 4 plessi, dichiarati inagibili ‘categoria E’. In quel caso, circa 1.000 studenti interessati, sono stati trasferiti in altri edifici disponibili o in altri plessi; situazione che però ha portato a saturazione la disponibilità di siti cui ricorrere per casi analoghi. Dopo la scossa di pochi giorni fa, ho avviato le nuove verifiche, in tutti i plessi scolastici e in tutti gli immobili di proprietà comunale come da procedura fino ad ora utilizzata. In attesa del loro esito, una questione si pone in tutta la sua urgenza, relativa anche al comunicato della Commissione Grandi Rischi che prevede la possibilità di eventi sismici fra il 6° e 7° grado in vaste aree dell’Appennino Centrale, Teramo compresa”.
Per questo motivo, dunque, Brucchi pone una domanda specifica a Gentiloni da cui attende risposte, ovvero “la procedura per la riapertura degli edifici pubblici, scuole comprese, che ho seguito fino ad oggi e che sto seguendo anche in questo caso è corretta? il Sistema della Protezione Civile Nazionale e la Commissione Grandi Rischi mi indichi come mi devo regolare rispetto a queste soglie di vulnerabilità, per continuare a ritenere utilizzabili le scuole e gli stessi edifici pubblici del nostro territorio”.