Teramo. Canile provinciale si o canile provinciale no? Mentre sul fronte politico si discute sulla proposta lanciata qualche giorno fa dall’assessore provinciale Renato Rasicci (realizzare una struttura che possa essere punto di riferimento per l’intera provincia, da affidare ai detenuti del carcere di Castrogno, ndr), l’Associazione teramana Amici degli Animali punta il dito contro quella che definisce una “caduta di stile” da parte del sindaco Maurizio Brucchi e dell’assessore comunale, Rudy Di Stefano.
“Ieri mattina” spiega il presidente dell’associazione, Gabriella Villanova “al Parco della Scienza si è tenuto il convegno su Il rapporto uomo animale, patrocinato dal Comune e dalla Facoltà di Veterinaria. Data l’importanza delle tematiche abbiamo ritenuto opportuna la nostra presenza tra il pubblico. L’incontro, riuscitissimo, ha subito tuttavia una caduta di stile di cui senz’altro si poteva fare a meno: nei saluti di apertura e chiusura convegno, il sindaco e l’assessore Di Stefano sono tornati a parlare del caso Colleparco, in termini tutt’altro che simpatici.
Ricordiamo che a Colleparco i cani ricoverati furono condotti lì da tutti gli Enti preposti del Comune di Teramo. Ora si trovano a Castelbasso, in una pensione con un costo non di poco conto per i cittadini. Dunque pare assai fuori luogo e singolare che tra Comune e Provincia di Teramo si sia instaurata una sterile polemica sulla costruzione di un canile provinciale.
La condizione ideale, così come giustamente intende l’assessore Di Stefano, è quella di avere un proprietario per ogni cane, oltre che realizzare una sana e massiccia prevenzione del randagismo attraverso le sterilizzazioni. Ma a Teramo i cani di canile continuano ad essere ancora tanti e continuano ad essere dislocati in strutture come il Canile Comunale (fatiscente), la pensione di Castelbasso e le due strutture di Gattia. Se poi vogliamo ricordare la tragica morte dei cani di Canalba durante l’alluvione, viene da sé che il vice presidente Rasicci ha tutte le ragioni a volere un canile provinciale a norma”.