Silvi. Una storia che ha quasi dell’incredibile. E’ quella avvenuta a Silvi e che vede protagonista un uomo di 80 anni, ma ancora vigoroso e pieno di vita. La sua è una storia di “scappatelle” e di ricatti, culminati, ieri pomeriggio, in una denuncia ai Carabinieri.
Tutto è iniziato ad aprile, quando l’uomo ha conosciuto una donna sessantenne, con la quale aveva concordato una prestazione sessuale a fronte di un pagamento di 100 euro. Tutto è filato liscio fino a quando, a maggio, l’arzillo nonno si è trovato di fronte la donna che gli ha comunicato una notizia shock: “sono incinta” gli ha detto “e ho bisogno di 700 euro per andare ad abortire”.
L’uomo ha cercato in ogni modo di tergiversare, ma la donna lo ha incalzato, minacciando di raccontare tutto alla moglie. A quel punto l’anziano signore, per evitare problemi con la propria signora, anziana e malata, ha consegnato la somma richiesta con la speranza di lasciarsi tutto alle spalle. Purtroppo, non è andata così. A settembre l’intraprendente donna è tornata dal malcapitato e questa volta gli ha chiesto 200 euro per fantomatiche perdite di sangue. L’uomo non le ha creduto, ha reagito, ha cercato di dissuaderla e di allontanarla, ma lei è tornata a minacciarlo: avrebbe spifferato tutto alla moglie. L’uomo è, quindi, costretto a cedere ancora una volta. Lo scorso sabato, l’ultima incursione della donna: lei sa bene che l’uomo è ormai succube di questa situazione, sa che può ancora spremere l’anziano signore e lo fa con una ulteriore richiesta di 400 euro. Anche questa volta lui si oppone, ma la spada di Damocle pende sulla sua testa, la minaccia di informare la moglie si fa sempre più incalzante, e così decide di consegnargli “solo” 200 euro riservandosi di consegnarle il resto della somma questa mattina. L’appuntamento è per le 10.30 sulla statale 16 di Silvi, nei pressi del Monte dei Paschi di Siena, dove le consegna il restante denaro. Ma questa volta ad attenderla c’erano i carabinieri.
Le manette sono scattate per Angela Manzo, originaria del salernitano e residente a L’Aquila, ma di fatto domiciliata a Silvi dopo il sisma del 2009. La donna, già nota agli inquirenti, è stata trasferita nel carcere di Castrogno a disposizione del Sostituto Procuratore Della Repubblica di Teramo.