Bellante, la ‘strage degli innocenti’: cinque cani randagi uccisi con il veleno

cani_randagiBellante. E’ stata una vera e propria “strage” quella compiuta nei giorni scorsi a Bellante. Vittime innocenti, cinque poveri cani trovati morti da un cittadino sul ciglio della strada provinciale per Ripattoni. I segni erano evidenti: bava alla bocca, quindi avvelenamento.

L’uomo ha immediatamente segnalato l’accaduto al comando dei vigili, che a loro volta hanno allertato il servizio veterinario della Asl. Giunti sul posto dopo circa tre ore, però, non c’era più alcuna traccia degli animali.

“Ma i cani c’erano” commenta la sezione di Teramo della Lega del Cane “ed è vero che sono stati avvelenati perché 15 giorni prima la sezione di Bellante ne ha salvato uno. L’unico superstite, un setter bianco e nero, è ora ricoverato nella struttura a Teramo. Il Veterinario che lo ha salvato ha riscontrato avvelenamento da lumachicida. Nel caso specifico, i cani, tutti abbandonati sul territorio, transitavano in quella zona per la presenza di una cagnetta in calore. Un cittadino che ha voluto risparmiare al Comune soldi e tempo, ha pensato di trasformarsi nel giustiziere della notte, uccidendo tutti i cani, anche uno di proprietà. Chi ha commesso questo atto infame ed i suoi complici ignorano che uccidere un cane è un reato penale punibile sia con l’arresto che con forti sanzioni pecunarie ed in questo caso l’arresto è d’obbligo”.

Secondo gli esponenti della Lega del Cane, a far sparire i cadaveri sarebbe stato proprio l’assassino o qualche suo complice “perchè si sa, senza cadavere non c’è reato. Il sindaco di Bellante è ben disposto a fare un canile, ma non verifica che si facciano seri controlli sul territorio, perchè questa era una morte annunciata. Anzi, il vicesindaco, che abita nella zona, ha dichiarato ad una rappresentante della Lega, di essere molto arrabbiato per lo scompiglio che i cani hanno creato nei giorni precedenti. Ma i cani randagi sono del Comune, il quale avrebbe fatto il suo dovere firmando un’ordinanza di cattura e sterilizzazione della cagnetta in calore. Si sarebbe evitata una strage. Una amministrazione comunale civile e illuminata sa come deve comportarsi in ogni occasione. Gli amici degli animali sono addolorati ed indignati per questa tragedia e sperano che non succeda più perché altrimenti bisognerebbe vergognarsi di essere cittadini di un comune dove vive gente simile”.

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