Pineto, mancano i bidelli: scuole in difficoltà

sindaco_luciano_monticelliPineto. Una grave carenza di collaboratori scolastici che impedisce la regolare attività di vigilanza e pulizia nei locali delle scuole. È la situazione in cui versa l’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII di Pineto, che, tramite il suo dirigente scolastico, Gaetano D’Avolio, si è rivolto al sindaco Luciano Monticelli chiedendo un sostegno da parte dell’amministrazione comunale per sopperire ai tagli voluti dal governo.

L’Istituto, che comprende la scuola media di Pineto, il plesso di Scerne della scuola primaria e due edifici di scuola dell’infanzia, si è visto assegnare nella sua totalità lo stesso numero di collaboratori che lo scorso anno aveva in carico la sola scuola media. Da qui la preoccupazione di D’Avolio, che ha chiesto all’amministrazione comunale la disponibilità di personale Lsu per portare il numero degli operatori da sette a dieci.

“Purtroppo” è l’amaro commento di Luciano Monticelli “non siamo in condizione di dare sostegno, perché il Comune di Pineto non dispone di personale Lsu. Oltretutto, i pesanti tagli subiti nell’erogazione dei fondi statali al bilancio ci costringono a grandi sacrifici pur di garantire al meglio i servizi di assistenza ai disabili, il trasporto, la mensa, il materiale per gli uffici di segreteria e i lavori di adeguamento degli edifici alle leggi in materia di sicurezza. Ci dispiace non poter dare risposte positive al nostro dirigente scolastico e ai pinetesi, che ormai subiscono le conseguenze di uno Stato centrale sempre più lontano dai problemi della gente”.

La scuola riapre, dunque, con il freno a mano tirato. La riduzione di unità costituisce, infatti, una rilevante difficoltà per la normale programmazione scolastica dell’istituto.

“Non dimentichiamo” sottolinea il primo cittadino “che siamo in presenza di sedi sparse sul territorio comunale, caratterizzate da edifici di due, tre piani che ospitano nel complesso numerose classi, dove a questo punto si fa sempre più difficile garantire la sorveglianza degli alunni. Avremo sette bidelli per ben cinque edifici, con dei buchi temporali sempre maggiori e per forza di cose corridoi completamente scoperti. La scuola pubblica, per molti, rappresenta l’unica possibilità di costruirsi la propria vita e pensare con la propria testa. Per questo abbiamo il dovere morale di fare di tutto affinchè ai nostri alunni sia garantito un inizio del nuovo ano scolastico puntuale e sereno”.

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