Nonostante l’allarme lanciato già un anno fa sulle pessime condizioni in cui versa il ponte ciclopedonale sul fiume Tordino, tra Giulianova e Roseto, nessuna soluzione è stata ancora adottata. E così i tarli continuano a divorare le assi di legno.
Il parassita sta letteralmente sbriciolando i corrimano e le paratie, trasformando il legno in materiale quasi spugnoso creando persino delle camere di accesso per la vegetazione accelerando il processo di decomposizione delle stesse assi. In alcuni punti sono visibili chiodi e viti perché tutt’attorno i tarli hanno banchettato con il legno. E a lungo andare la situazione peggiora.
Le condizioni più critiche sono sul lato nord, quindi nel territorio comunale di Giulianova dove lungo la rampa di accesso è visibile l’azione costante dell’insetto. Da quando è stato inaugurato, nell’estate del 2005, gli unici interventi di manutenzione eseguiti hanno riguardato la riverniciatura, da parte dei Comuni di Giulianova e Roseto, delle assi in legno. Ma per quanto riguarda la lotta ai parassiti, in questo caso i tarli, non sono mai state adottate soluzioni.
Il problema è che ora intervenire costa sicuramente molto di più. Perché le assi danneggiate dovranno essere eliminate e sostituite. Oltretutto bisognerà anche eseguire tutte quelle procedure per contrastare la presenza dei tarli utilizzando prodotti specifici.
Ma c’è un problema: né Provincia, né i due Comuni hanno ad oggi affrontato la questione attorno ad un tavolo tecnico. Il ponte ciclopedonale sul Tordino con i suoi 184 metri è uno dei più lunghi d’Europa. E’ largo poco meno di 4 metri e si sviluppa su ben 11 campate. Fa parte del sistema ciclopedonale del corridoio adriatico. Ma se non ci si decide di intervenire con adeguate opere di manutenzione non avrà vita lunga.