Un tassello è stato posizionato, l’apertura del mercato ittico. Struttura utile per gli operatori della piccola pesca per trovare riparo e vendere il pescato nel rispetto delle norme in materia.
Per completare il mosaico, però, ora manca il passaggio probabilmente più importante. Senza quello, ossia la soluzione del costante insabbiamento del porticciolo, qualsiasi discorso legato alla valorizzazione del pesce a miglio zero e dell’attenzione verso il mondo della piccola pesca, rischiano di restare semplici parole al vento.
Lo ha ricordato in occasione del taglio del nastro il sindaco, Paolo Camaioni, ma anche Paola Ferreri, presidente dell’associazione Martinpescatori.
Senza essere nelle condizioni di andare in mare, viene meno anche la condizione di poter pescare. Concetto in apparenza banale e scontato, che però dà l’idea dell’importanza e della necessità di risolvere il problema.
Un aiuto, in questa direzione, è stato chiesto alla Regione affinché vengano poste le basi per ovviare agli ostacoli dei frequenti insabbiamenti della zona portuale. Servono investimenti significativi, per compensare quello che è stato un errore in fase di progettazione della zona portuale e risolvere in maniera definitiva un problema con il quale la piccola marineria e le imbarcazioni da diporto convivono da sempre.
