Teramo. Si è tenuto questa mattina un vertice in Provincia fra il presidente Valter Catarra e Arturo Diaconale, presidente dell’ente Parco Gran Sasso e Monti della Laga.
Obiettivo dell’incontro quello di individuare un modello che sia “validato” da un punto di vista tecnico/scientifico e che, nel rispetto dei limiti imposti dalle legge nelle aree protette, consenta una gestione adeguata della fauna e in particolare della specie più dannosa per l’agricoltura, il cinghiale.
Nella riunione, a cui hanno partecipato anche l’assessore alla Caccia, Giuseppe Antonio Di Michele e il direttore del Parco, Marcello Maranella, è stato messo a punto un percorso a tappe che prevede, fra le altre cose, il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, dagli agricoltori ai cacciatori e delle istituzioni pubbliche interessate dai Comuni al Prefetto.
I due enti hanno concordato sulla necessità di affrontare con metodo e in tempi brevi il problema dei danni all’agricoltura da parte della specie ungulata, che a fasi cicliche supera i limiti fisiologici e assume proporzioni preoccupanti per un settore vitale per il territorio nostrano, ricco di produzioni tipiche.
Si è quindi deciso di convocare un tavolo tecnico per il prossimo 20 luglio, al quale saranno invitati il Prefetto, i Comuni interessati, le associazioni degli agricoltori (Copagri, Cia, Coldiretti), il presidente dell’associazione dei cinghialai, le associazioni venatorie e l’associazione URCA (associazione dei selecontrollori).
“L’ente Parco, ancora una volta, ha mostrato sensibilità e apertura rispetto alle esigenze concrete del territorio e alle problematiche dei residenti – ha affermato al termine della riunione Valter Catarra –. In un parco così fortemente antropizzato vi è spesso la necessità di profondere un maggiore impegno alla ricerca di un modello sostenibile per l’ambiente come per i cittadini. Sono già stati individuati dei possibili modelli di intervento e il parco li illustrerà nella riunione del 20 luglio”.
“Quelli che ci sono stati rappresentanti sono problemi seri che vanno prontamente affrontati nel rispetto delle leggi ma tenendo in debita considerazione le esigenze delle categoria produttive – ha dichiarato Arturo Diaconale – si tratta di combinare la difesa di interessi parimenti legittimi e non ho dubbi che questo sia possibile in un quadro di interventi ispirato da logiche e metodi di tipo scientifico”.