L’assalto delle meduse. Oltre mille interventi di primo soccorso. Vittime soprattutto i bambini

gente-in-spiaggiaRoseto. Una vera e propria “strage”. Mai come quest’anno le meduse stanno così tanto impensierendo i bagnanti. Nelle ultime 24 ore non si contano ormai più gli interventi di primo soccorso che i bagnini dei vari stabilimenti balneari hanno dovuto assicurare per via delle fastidiosissime punture delle meduse.

A farne le spese soprattutto i più piccoli. Una media di 20 interventi in ogni chalet su tutto il litorale rosetano. Ma il problema investe ormai tutta la fascia costiera teramana, da Martinsicuro a Silvi. Secondo gli esperti, però, la situazione è comune in tutto l’Adriatico. Ci sono stati casi in cui le meduse hanno creato grossi problemi al malcapitato di turno, con evidenti segni rossastri e delle bolle lasciati sulla pelle. La “noctiluca pelagica” è la medusa che più delle altre lascia dei segni, a volte anche permanenti. Le sue punture creano delle vere e proprie ustioni e in alcuni casi è necessario ricorrere al pronto soccorso dell’ospedale più vicino. E’ una di quelle meduse che raggiunge anche lo specchio d’acqua a ridosso della battigia. Ma le acque in questo periodo, più delle passate stagioni, sono invase dalla Cubomedusa Mediterranea (Carybdea marsupialis). Un essere invertebrato dalla cappella a forma di cubo, completamente trasparente e con dei tentacoli, solitamente 4, di colore rosa. Una vera e propria invasione di Cubomedusa (nella foto), il terrore dei bagnanti. Per fortuna le sue punture non sono così tremende come quelle della cugina, la “noctiluca pelagica”carybdeamarsupialis

Ma qual è la prima cosa da fare se si viene punti? Innanzitutto non farsi prendere dal panico, non gridare e respirare normalmente. Se si è vicino alla riva, raggiungerla ed uscire dall’acqua. Se si è al largo occorre richiamare l’attenzione del natante più vicino e farsi aiutare ad emergere. Una volta fuori dall’acqua verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle. In questo caso devono essere tolte. Se non si dispone di mezzi di medicazione l’unica cosa utile è far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata. In questo modo si può diluire la tossina non ancora penetrata. Evitare, invece, di grattarsi o di strofinare la sabbia o ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o altri rimedi fai da te: non si fa altro che peggiorare la situazione.

Quale la medicazione corretta? Gli esperti sostengono che va fatta un’applicazione di Gel Astringente al cloruro d’alluminio. Il Gel Astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora comune in Italia l’abitudine di portare con sé un Gel Astringente al cloruro d’alluminio, che è peraltro utile anche per le punture di zanzara. L’impiego di creme al cortisone o contenenti antistaminico non è indicato, perché questi farmaci entrano in azione dopo 30 minuti dall’applicazione, cioè quando il massimo della reazione si è già spenta naturalmente.

Lino Nazionale

Gestione cookie