Roseto, aree ex Teleco: Ecotech si aggiudica l’asta per terreni e capannoni

TelecoRoseto. Vanno alla Ecotech di Massimo Castellani i terreni rosetani dell’ex Teleco. L’imprenditore cesenate si è aggiudicato i due lotti per circa sei milioni e mezzo di euro. Si chiude così una delle vicende più travagliate della storia economica teramana, dopo un fallimento che ha lasciato dietro di sè 55 milioni di euro di debiti. Castellani si è aggiudicato i circa cinque ettari di terreno questa mattina, dopo l’apertura delle buste con le offerte per l’asta indetta dalla curatela fallimentare che si è svolta presso il tribunale di Teramo e presieduta dal giudice Flavio Conciatori. Presente anche una folta rappresentanza di lavoratori.

Due i lotti messi all’incanto. Per il primo l’offerta finale della Ecotech, di 1 milione 547 mila euro, ha avuto la meglio sull’altra offerta presentata dalla Industriale Sud, impresa teramana produttrice di pannelli per auto. Fuori tempo massimo (pochi minuti dopo le 12 di ieri) è invece arrivata la busta con l’offerta da parte della Aran di Pineto. Per il secondo lotto, ovviamente comprensivo dei capannoni nei quali a partire dal 2009 è ripresa l’attività industriale, l’unica offerta presentata è stata quella di Castellani, che per cinque milioni di euro si è portato a casa 45 mila metri quadri di terreni. In base al bando d’asta i terreni, al momento riservati ad attività industriali, non potranno mutare di destinazione per sei anni dopo la chiusura definitiva della procedura di fallimento, che per la curatela potrebbe arrivare il prossimo anno o anche nel 2013. Se invece su quei cinque ettari fosse consentito di costruire altro la nuova proprietà dovrebbe pagare alla curatela una penale di circa nove milioni complessivi. Sfumata, dunque, l’ipotesi accordo di programma con l’amministrazione rosetana per una variazione della destinazione d’uso dell’area. Lo scenario era emerso due anni fa. Roseto avrebbe fatto diventare residenziale l’intera area Teleco, in modo tale da far aumentare il valore dei terreni con la successiva asta, e in contemporanea l’amministrazione avrebbe messo a disposizione della Ecotech un’area in zona autoporto dove delocalizzare i capannoni. Nessuno dei terreni è stato però sbloccato e la Ecotech è ancora lì.

 

Si chiude così definitivamente la pagina Teleco. Dopo il boom economico degli anni ‘70 e ‘80, la Teleco Cavi passò attraverso intricate operazioni societarie che videro via via scemare la produzioni industriale. Poi il fallimento nel giugno del 2008 a seguito della gestione della famiglia Di Michele di Silvi. Due dei tre impianti della zona, quelli di Voltarrosto e Notaresco, furono poi acquistati nel 2009 dalla Ecotech di Massimo Castellani, che nel giugno del 2009 raggiunse un accordo con la curatela fallimentare per l’utilizzo in comodato d’uso gratuito dei capannoni di Roseto, non prima di avere acquistato tutti i macchinari dell’impianto. Da oggi, tutto è nelle mani dell’imprenditore di Cesena.

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