Alba Adriatica, zona Peep: Comune rilascia concessioni per adeguamento e ripristino

alba_zona_peepAlba Adriatica. Il Comune rilascia le concessioni edilizie per realizzare le opere di completamento e garantire il ripristino, originario, degli immobili della zona Peep di Alba Adriatica. In questi giorni (i primi permessi sono stati rilasciati il 23 giugno, poi a caduta saranno licenziati tutti gli altri), l’ente ha nel concreto concluso, per la parte di propria competenza, l’iter urbanistico ed amministrativo, riguardante l’edificazione degli alloggi Peep, che tante discussioni aveva generato negli anni scorsi, anche alla luce di un’inchiesta giudiziaria che aveva prodotto il sequestro preventivo di una serie di immobili.

I titoli edilizi rilasciati dall’ufficio urbanistica alla cooperativa La Porta del sole, riguardano 6 palazzine (lotti 3, 4, 5, 6; edifici: B, C, D, E, F, G), dove dovranno essere effettuati una serie di lavori di ripristino, riportando il tutto al progetto originario a suo tempo rilasciato, inoltre andranno sistemati una serie di aspetti interni ai singoli alloggi. “ Voglio esprimere un ringraziamento pubblico”, sottolinea il sindaco Franchino Giovannelli, “ al grande senso di responsabilità e all’elevata professionalità del responsabile dell’ufficio urbanistica, Romeo Di Stanislao, e ai suoi collaboratori per aver esaminato, e poi istruito con grande cura,e infine rilasciato i permessi di costruire alla cooperativa La Porta del Sole. Attraverso questo passaggio, che nel giro di qualche settimana sarà definitivamente concluso, l’amministrazione comunale chiude le incombenze di propria competenza. Vicenda che ha agitato il dibattito politico e tenuto in apprensione un intero quartiere”. Sul piano procedurale, con i titoli concessori in mano, la cooperativa potrà effettuare i vari lavori necessari per il ripristino di situazioni iniziali (ottenendo il dissequestro degli immobili) e successivamente intestare appartamenti e villini agli assegnatari. Passaggio, questo, di non poco conto, anche perché così facendo potrà anche essere frazionato il mutuo a suo tempo contratto con un istituto di credito, che però non poteva distribuito tra i vari soci della coop visto che gli edifici non avevano ancora l’agibilità (procedura che potrà essere definita una volta effettuati i lavori di adeguamento). Il muto, in questi anni, stante anche la spada di Damocle dell’inchiesta giudiziaria, ha prodotto interessi passivi a carico degli stessi soci della coop, in una misura quasi uguale al finanziamento regionale riconosciuto alla coop che attivarono la zona Peep. In poche parole, il risparmio potenziale garantito dall’adesione ad un progetto del genere, non ci sarà. L’importante, ora, è che la vicenda da un punto di vista urbanistico ed edilizio venga sistemata, in attesa che anche gli eventuali risvolti penali (l’inchiesta è stata già chiusa) vengano definiti.

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