Giulianova. “Dopo l’approvazione del Piano di Riordino Ospedaliero (stilato dalla Direzione Generale dell’Asl ed approvato dalla Giunta Regionale di Chiodi), dal punto di vista della tutela della salute la nostra provincia (nello specifico il Presidio Sanitario di Giulianova) sta subendo un lento ed inesorabile declino, iniziato già da diversi anni con la chiusura dei reparti di Ostetricia, di Ginecologia, di Nido e Neonatologia, di Urologia e di Otorinolaringoiatria”. La denuncia arriva dalla Cgil Funzione Pubblica di Giulianova.
Il sindacato afferma di essere consapevole dell’impossibilità di sostenere l’attuale livello di spesa sanitaria: “siamo certi dei debiti dell’Asl di Teramo, accumulati in decenni di mala gestione, ammontanti a decine di mln di euro sperperati in centinaia di convenzioni ed appalti oltre ad una grossa fetta riguardante la mobilità passiva”.
La Cgil, alla luce della difficile situazione deficitaria dell’Asl di Teramo, chiede “un progetto di trasformazione che veda il rilancio della struttura ospedaliera di Giulianova, salvaguardando parte dell’esistente. Rilancio che deve avvenire in primis attraverso l’adeguamento della dotazione organica del personale (medici, personale e operatori). Finora, le scarse risorse sono state utilizzate solo per dare sempre più spazi a quanti vorrebbero aumentati il numero dei posti letto in reparti che già svuotano
le scarse risorse finanziarie, sottraendole alle altre strutture dell’Ospedale: sarebbe dovuta già essere stata aperta da tanto tempo la struttura di Rsa(che fine ha fatto l’ex lascito Parere, sulla ss 80?”
Sulla possibile chiusura, a partire dal prossimo mese, il reparto di psichiatria, la Cgli sottoline una contraddizione rispetto a ciò che è scritto nel Piano di Riordino ospedaliero, dove viene ribadito che tale reparto resterà aperto. Un taglio ingiustificato, secondo il sidaco come quello che si sta per compiere con il Centro Regionale di Fisiopatologia della Nutrizione (diretto da Paolo Di Cristofaro), “centro riconosciuto anche a livello europeo, per la sua alta valenza” ricorda la Cgil, lanciando un appello ad Asl e Regione: “Date risposte concrete ai cittadini ed ai lavoratori della sanità”.