Teramo. Una donna di 45 anni, colpita da infarto e salvata dalla Croce Bianca di Teramo. Un’altra donna, soccorsa dalla Croce Bianca Val Vibrata, ha dato alla luce il suo bambino in ambulanza. Sono tanti gli episodi che vedono protagonisti gli uomini e le donne della pronta emergenza, che con le loro ambulanze e dalle postazioni territoriali, sono in grado di garantire un intervento immediato in caso di emergenza.
Tutto questo rischia di scomparire, per effetto del provvedimento della Asl di Teramo, che prevede pesanti tagli delle postazioni di emergenza territoriale. Per questo l’Anpas Abruzzo invita ancora una volta i vertici della Azienda sanitaria a fare un passo indietro e ad aprire un confronto con le amministrazioni locali, le parti sociali e tutte le realtà del volontariato coinvolte.
“La nostra postazione di Teramo” spiega il segretario regionale Marino Oliverii “pur essendo da anni la più utilizzata dalla centrale operativa (quasi 1800 interventi nel 2010) rientra fra quelle ridotte e non effettua più il turno di notte. Lo stesso accade per l’ambulanza di Montorio. Ad Alba, Pineto, Villa Rosa, Mosciano, Notaresco, Sant’Egidio e Crognaleto altre importanti realtà sono state ridotte o addirittura azzerate perché ritenute ridondanti. Accade così che, a fronte di un risparmio davvero risicato, in alcuni momenti della giornata manchino sul territorio diverse ambulanze, preziosissime in casi urgenti come quello accaduto a Teramo, dove attendere una manciata di minuti spesso non è possibile. Credo che il 118 di Teramo debba continuare ad ispirarsi al principio secondo cui ogni vita è preziosa. Attendiamo il Consiglio provinciale straordinario, convocato a maggio e poi rinviato, per poter ribadire al Governatore ed al manager Giustino Varrassi che servizi così importanti non possono essere sacrificati sull’altare della quadratura dei conti”.