Giulianova. 40mila metri cubi di fanghi e detriti da portare via e al più presto dal bacino portuale di Giulianova, ormai completamente insabbiato rendendo difficile la navigazione interna ai pescherecci di grossa stazza. La denuncia è della Federpesca Abruzzo attraverso il proprio presidente, Walter Squeo, che ha avviato tutte le procedure affinché la Regione possa stanziare dei fondi per gli interventi di dragaggio.
“E’ una situazione non più sostenibile”, denuncia Squeo, “in quanto i pescherecci fanno fatica a muoversi all’interno del nostro porto. Ci sono punti in cui il fondale non raggiunge neppure i 2 metri di profondità. Il problema si ingigantisce soprattutto quando le condizioni meteo sono proibitive. Con il mare agitato le barche fanno davvero fatica e c’è il rischio che possano finire contro gli scogli”. Squeo sa che tecnicamente una volta che la presa di sentina, che si trova sotto la chiglia dei pescherecci, viene ostruita da fango e sabbia, il motore dell’imbarcazione va in “auto protezione”. In pratica si spegne per evitare danni al sistema e all’impianto idraulico. “Potrebbe accadere durante una manovra di rientro in porto del peschereccio”, prosegue il presidente della Federpesca, “e in caso di maltempo o di forti correnti il natante potrebbe andare alla deriva. E’ capitato ad esempio qualche giorno fa. Un peschereccio è stato costretto a calare l’ancora, dopo che si era spento il motore, restando alla fonda in attesa di svuotare i contenitori della sentina ostruiti proprio dal fango raccolto durante la navigazione interna”. Per la Federpesca bisogna fare in fretta. Gli interventi di dragaggio devono essere eseguiti prima della prossima stagione invernale. Altrimenti il bacino portuale giuliese diventerà impraticabile per le lampare, le volanti e per le motopesca dello strascico che superano un certo tonnellaggio. “Per limitare il fenomeno dell’insabbiamento”, ha concluso Squeo, “bisognerà quanto prima rimodulare l’imboccatura del porto di Giulianova, con la realizzazione dei moli convergenti. Il progetto c’è già. Ma mancano i finanziamenti”.
Lino Nazionale