Dimenticata dalla gente, che preferisce “fare il giro largo”, piuttosto che passare da lì. Dimenticata dalle istituzioni, incuranti delle buche e dei tombini che si allagano ad ogni goccia di pioggia in più. Dimenticata dalle forze dell’ordine comunali che, ad ogni chiamata di protesta, passano (quando passano), guardano e poi vanno oltre. E i problemi restano.
I negozianti, però, dicono di aver raggiunto il limite. “E’ una strada in cui vige l’assoluta anarchia” dicono “ognuno fa come gli pare, è diventata un via vai di tossici e ubriachi”. Senza parlare del parcheggio selvaggio, che impedisce ai furgoni di fare carico e scarico merce ed ai mezzi della TeAm di passare per raccogliere i rifiuti.
“Ecco come riducono Teramo” protestano ancora i negozianti. “Proclami di una città migliore, politici che si fanno i bellini e si occupano di grandi problematiche … tanto in questa via tutto è concesso”.
Qualcuno di loro ha già protestato tempo fa ma, di tutta risposta, ha ricevuto visite intimidatorie nel proprio negozio.
Tutto questo va oltre ogni limite di decenza e civiltà. E, intanto, l’amministrazione non interviene. Perché? Possibile che nessuno degli amministratori o chi per loro si sia mai accorto delle condizioni in cui è ridotta via Rozzi? A Teramo non ci sono negozianti di prima e seconda categoria. Ognuno di loro merita rispetto: trovare le feci davanti alla propria attività non fa piacere a nessuno.
“Siamo esausti” commentano. “E, se anche stavolta i nostri appelli dovessero cadere nel vuoto, saremo costretti a rivolgerci direttamente alla Prefettura”.