Una decisione non condivisa dal sindaco di Crognaleto, Guseppe D’Alonzo, quella presa ieri sera dalla Protezione Civile che ha chiuso al traffico veicolare il ponte di Aprati, senza preoccuparsi di ipotizzare una soluzione alternativa. L’interdizione al traffico del ponte, infatti, necessaria per la sicurezza degli automobilisti, di fatto isola le frazioni di Valle Vaccaro, Cesacastina, Frattoli, Corvaro, Tottea, Alvi e il centro di Crognaleto, lasciando isolate circa 700 persone.
“Oltre al fatto che ci sono molti anziani”, spiega D’Alonzo, “ma anche famiglie, gente che deve andare a lavorare e bambini, non possiamo pensare di ghettizzare una parte di cittadinanza che, come tutti, paga le tasse e ha il diritto di avere anche i servizi. Stiamo premendo per riaprire al più presto l’altra strada che consente di poter arrivare in questi paesi che attualmente è sotto controllo per il pericolo di caduta massi”.
Il primo cittadino spiega che nella serata di ieri sono stati fino all’una con i cittadini per spiegare quanto accaduto e vedere come trovare una soluzione a quanti devono muoversi e, per adesso è stato approntato un servizio navetta che arriva fino al ponte, con un’area di accoglienza e la possibilità di parcheggiare le auto sulla statale 80. Ma le difficoltà sono innegabili se si pensa che dal ponte, che comunque può essere attraversato a piedi, le sette frazioni distano da 7 a 15 chilometri.
“La situazione è gravissima”, conclude D’Alonzo, “ma ci auguriamo che al più presto si possa trovare una soluzione tampone e stiamo lavorando per questo senza sosta”.
VIA AI LAVORI. Già ieri sera il presidente Di Sabatino si è messo in contatto con Titti Postiglione, alla guida dell’ufficio emergenze della Protezione Civile: “Interverremo in somma urgenza siamo già al lavoro per quantificare costi e tempi di realizzazione: ad una prima valutazione l’intervento potrebbe essere realizzato in una quindicina di giorni. Non dimentichiamo che sul ponte erano già in corso i lavori di consolidamento per 450 mila euro perché la struttura era stata inserita nel Piano di interventi su opere infrastrutturali a rilevante rischio sismico”.