Teramo. Elena Petrizzi è morta per un edema cerebrale massivo acuto, conseguente alla disidratazione da colpo di calore, dovuta alla permanenza della bambina per varie ore nell’auto. E’ quanto ha confermato l’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, al termine dell’autopsia eseguita oggi pomeriggio nell’ospedale di Torrette ad Ancona su disposizione del pm di Teramo Bruno Auriemma, titolare dell’inchiesta.
“Non c’era alcuna possibilità di salvarla” ha detto il medico “nonostante l’intervento chirurgico eseguito nell’ospedale Salesi, che ha cercato di allentare la morsa dell’edema. I danni erano evidenti, i due encefali compromessi, non era possibile fare nulla“. Dopo due ore, dunque, l’autopsia ha dato il suo responso.
Ma Elena non è morta. Continua a vivere grazie all’ultimo grande gesto d’amore di mamma e papà. Il suo piccolo cuoricino batte ancora ed ha restituito il sorriso ad una bambina, sua coetanea, che vive dall’altra parte del Paese, a Bergamo. E’ figlia di una coppia di immigrati egiziani e il suo intervento è durato oltre sei ore. Ora sta bene e le sue condizioni sono stabili. I genitori non riescono a trattenere le lacrime. E’ la fine di un incubo per la piccola egiziana-bergamasca, alla quale era stata diagnosticata, lo scorso ottobre, una miocardiopatia dilatativa. Ma presto potrà dire addio alle corsie dell’ospedale. Grazie ad Elena.
E c’è anche un altro bambino che è tornato a sorridere grazie alla piccola teramana. Lui è ricoverato all’Ospedale Bambin Gesù di Roma ed ha solo 7 anni. Soffre di una grave insufficienza renale e la notte scorsa è stato sottoposto al doppio trapianto di reni. Anche per lui tutto è filato liscio. Grazie ad Elena.
Il terzo sorriso è tornato a splendere sul volto del piccolo Tommaso, ricoverato all’ospedale Molinette di Torino: sarà lui a “custodire” il fegato della piccola Elena. Al momento sembra aver risposto bene al trapianto e i medici si dicono ottimisti sulle sue condizioni. Grazie ad Elena.
Un ultimo, grande e sconfinato gesto d’amore che mamma Chiara e papà Lucio hanno voluto donare. Quello stesso padre, ancora sotto choc. Un dolore troppo forte per un uomo, caricato dalla responsabilità di aver “dimenticato” la propria figlioletta per cinque ore in auto in quella maledetta mattina del 18 maggio.
Sul fronte giudiziario Lucio Petrizzi è stato raggiunto da un avviso di garanzia: l’accusa, per lui, è di omicidio colposo. Come ha spiegato, infatti, il sostituto procuratore di Teramo Bruno Auriemma, titolare dell’inchiesta, il padre ha dimostrato la non volontarietà dell’atto, confermata da una serie di circostanze: come il rientro in auto per posare un documento e l’assoluta inconsapevolezza del fatto che sul sedile posteriore ci fosse la sua bambina. O la telefonata fatta dalla moglie, per accertarsi che il marito andasse a prendere la piccola all’asilo. “Certo, vado io” avrebbe risposto Lucio. Poi, la tragica scoperta.
I familiari, intanto, sono rientrati a Teramo, a Pagannoni per l’esattezza, dove hanno comunicato la loro decisione di voler cremare la loro figlioletta. La Procura avrebbe già concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia.
I funerali si svolgeranno mercoledì 25 maggio alle ore 10, nel Duomo di Santa Maria in Platea a Campli. Le esequie saranno celebrate dal parroco don Antonio Mazzitti. Chiusa per lutto domani la facolta’ di veterinaria di Teramo dove il padre della bimba, Lucio, insegna.
Il sindaco Gabriele Giovannini ha, inoltre, decretato una giornata di lutto cittadino. Gli esercenti sono invitati ad abbassare le saracinesche dei loro negozi.
La lettera degli insegnati dell’asilo della piccola Elena. Una lettera sentita e commossa indirizzata a Lucio Petrizzi e Chiara Sciarrini, i genitori di Elena, la bimba di 22 mesi morta per edema cerebrale massivo da disidratazione per essere rimasta sotto il sole per alcune ore, è stata scritta dalle insegnanti dell’asilo nido Pinocchio di Teramo, dove la piccola era iscritta e dove quel tragico mercoledì 18 maggio doveva essere portata dal padre.
“Carissimi Lucio e Chiara, voi siete tra i genitori più esemplari che abbiamo e che abbiamo avuto – scrivono le insegnanti. Il vostro ed il nostro dolore e’ incommensurabile.
Vi siamo tutte tanto, tanto vicine nella grande sofferenza. E’ stata una disgrazia della vita. Sappiamo benissimo che ora ogni parola di conforto non riuscirebbe ad entrare nella immensa barriera del dolore che vi sommerge. Siete persone splendide, grandi genitori, che nonostante l’immenso dolore, l’angoscia, avete permesso speranze di vita ad altri bambini. Caro Lucio, e’ quasi inutile esprimere che le cose sembrano sempre diverse con il senno del poi. Non farti divorare dai rimorsi. Può succedere a tutte le nostre menti di non registrare azioni che svolgiamo in ‘automatismo’, presi dai mille impegni e responsabilità. Chiara ora, più che mai, ha bisogno di te e anche la bambina in arrivo ha bisogno del suo papà. Devi raccogliere le forze del grande amore che ti offre Chiara e non abbandonarti alla disperazione. Chiara e la piccola, che presto arriverà, hanno bisogno di speranza, di viverti vicino. Noi dell’Asilo Nido, che facciamo questo mestiere da tanti anni, ti vogliamo dire che l’affetto, ‘le figure di attaccamento’ non sono importanti solo nell’età infantile ma anche in quella adulta, soprattutto dopo tanta angoscia, dolore e disperazione.
Cari Lucio e Chiara, sappiate che siamo disponibili per qualsiasi forma di sostegno, di aiuto di cui avrete bisogno.
Ora occorre riprendersi dalle terribili prove che ci presenta la vita. Elena sarà il nostro angelo, la nostra piccola principessa, che con il suo entusiasmo, simpatia e positività ha riempito ogni istante di vita al nido e il suo ricordo vivrà sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti”.