Sono arrivati anche in Abruzzo i primi sfollati dai luoghi terremotati di Marche e Umbria. Ad accoglierli alcune strutture ricettive di Alba Adriatica dove nelle ultime ore sono state dislocate almeno 300 persone, quasi tutte del basso maceratese, uno dei luoghi più devastati dal terremoto.
Famiglie che arrivano dal Comune di Caldarola, tra quelli più danneggiati. “Siamo stati accolti bene, ma la nostra speranza è di tornare un giorno in quei luoghi”, raccontano alcuni sfollati, “abbiamo vissuto momenti davvero molto drammatici, con la terra che tremava tutta e le case che si spaccavano”.
C’è chi ha vissuto l’esperienza del terremoto di Gemona, in Friuli, nel 1974. Lì gli abitanti si sono rimboccati le maniche per ripartire, per ricostruire città devastate o cancellate. Ma viene rivolto un appello anche alle forze politiche, alle istituzioni, affinché queste popolazioni, queste famiglie non vengano lasciate da sole. I giovani sono pronti a ricominciare, a dare una mano.
C’è anche chi pensa però di lasciare quei luoghi di spavento e che nel recente passato hanno contato anche i morti a causa del movimento tellurico. La paura del terremoto ha sconvolto anche i residenti dell’hinterland teramano. Molte famiglie che d’estate vanno in vacanza negli agricamping costieri hanno chiesto ai titolari di riaprire le strutture ed essere accolte.
A Cologna Spiaggia quasi tutti gli agricamping hanno riaperto i battenti. Le casette in legno sono occupate dalle persone che vivono a Collatterrato, a Montorio, nelle zone dove il sisma ha davvero spaventato