Mosciano S. Angelo. Ha un regolare biglietto di viaggio, ma l’autista decide di lasciarlo a terra. Una spiacevole avventura quella vissuta da un napoletano residente nella provincia di Teramo, denunciata dall’associazione teramana Federconsumatori.
Per questioni personali, aveva deciso di tornare per qualche giorno nella sua terra di origine accompagnato dalla moglie. Per il viaggio sceglie di utilizzare l’autobus, un’autolinea interregionale che percorre la tratta Mosciano S. Angelo-Roma. Prenota, quindi, due posti e paga il corrispettivo dovuto ma, nel momento in cui sale sull’autobus, il conducente gli contesta la validità del biglietto. Secondo il regolamento di servizio doveva esserne uno per ogni passeggero e quello in suo possesso, anche se corretto nell’importo per due viaggiatori, non poteva essere accettato: il venditore si è sbagliato. Questa la versione dell’autista intransigente, che non accenna minimamente a mostrare una qualche forma di flessibilità, nonostante l’intervento dell’altro autista. Niente da fare: l’autista fa scendere il malcapitato e la sua signora, che si ritrovano a piedi.
“Ho fatto una brutta figura” dice l’uomo “mia moglie si è messa a piangere, sembrava che avessimo la peste”.
La Federconsumatori “riscontrando la correttezza dell’importo pari a due viaggiatori su quella tratta, ritiene paradossale lasciare a terra delle persone su un viaggio di lunga percorrenza. L’errore d’altro canto non era ascrivibile al viaggiatore”.