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Sub scomparso vicino alla piattaforma Squalo: mare mosso e ricerche impossibili

Riprenderanno solo nella giornata di venerdì le ricerche di Matteo Cavarocchi, il 28enne farmacista scomparso nelle acque al largo tra Pineto e Roseto mentre era con un amico a fare pesca subacquea in prossimità della piattaforma Squalo, a circa 10 miglia dalla costa.

Le pessime condizioni meteomarine, con moto ondoso forza 5, venti di tramontana e rinforzi di grecale hanno impedito ai soccorritori di riprendere in mattinata le operazioni di ricerche, sospese la sera prima. Da Ancona sono attesi i mezzi idonei per riprendere le operazioni che verranno eseguite anche con un rover in grado di setacciare i fondali. Una prima ispezione era già stata eseguita dai nuclei sommozzatori di Croce Rossa e Vigili del Fuoco, anche con l’ausilio di un robot.

Ma del corpo del giovane farmacista nessuna traccia. Secondo gli esperti, difficile ipotizzare che il sub possa essere ancora a ridosso della piattaforma Squalo perché le forti correnti potrebbero aver trascinato il corpo più a sud. Ed è escluso che possa tornare in superficie anche perché per le immersioni in apnea indossando la muta subacquea è necessario anche il cinturone di zavorra per mantenere l’assetto in discesa. Sull’episodio stanno indagando gli uomini della capitaneria di porto di Pescara.

L’allarme era stato lanciato poco dopo le 10 di ieri mattina dall’amico che era a pesca con lui, Giulio De Cecco, imparentato con la nota famiglia dei pastai. Non rivedendo Matteo Cavarocchi risalire in superficie ha immediatamente avvertito gli organi competenti. De Cecco è stato ascoltato dalle autorità marittime ma in evidente stato di choc non ha saputo fornire validi elementi.

I due erano a pesca di ricciole. E’ probabile, comunque, che Cavarocchi possa aver colpito una grande preda e non è escluso che possa essere stato trascinato più in profondità. E’ subentrata quindi la sincope. E una volta persi i sensi non è stato più in grado di risalire in superficie.