Giulianova. Il Piano di Emergenza del Comune di Giulianova, adottato nel 2012, andrebbe aggiornato.
E’ quanto emerso nella due giorni dedicata alla Protezione Civile nella città adriatica con la campagna “Io non rischio”, incentrata sul tema del rischio alluvione.
Sabato e domenica gli operatori dell’associazione di protezione civile hanno distribuito opuscoli e illustrato i rischi, ed i comportamenti da adottare, in caso di alluvione.
Nell’occasione, su uno dei gazebo posizionati in piazza Fosse Ardeatine, è apparsa la planimetria del famigerato Piano Comunale di Emergenza del Comune di Giulianova, adottato nel 2012 e mai reso noto né, sul territorio, sono individuati da apposita cartellonistica le aree di attesa, di accoglienza e di ammassamento.
E, visto che si parlava di alluvione in molti, e per primi i volontari di protezione civile, hanno notato che una delle aree di accoglienza, quella del rinnovato campo Castrum (tra l’altro la nuova pavimentazione in erba sintetica sarà compatibile con altri usi?), ricade in zona esondabile. In pratica, secondo il piano del 2012, una delle aree deputate ad accogliere eventuali sfollati in caso di calamità naturale, e quindi anche in caso di alluvione, è situata in una zona che, per il Piano Stralcio Difesa Alluvioni della Regione Abruzzo, ricade in zona a pericolosità media.
Ma non è solo l’area prossima al fiume Tordino che potrebbe essere interessata da fenomeni alluvionali, in quanto anche l’area di accoglienza del parco Chico Mendez (che, tra l’altro, è di proprietà della ASL e non del Comune), potrebbe essere interessata da un eventuale evento alluvionale, in quanto prossima alla spiaggia e situata in una zona che potrebbe essere soggetta ad allagamenti; senza dimenticare che, in passato, l’esondazione di Tordino e Salinello formò un’unica foce).
Un piano di emergenza, quindi, poco conosciuto alla popolazione, e con molte criticità, che l’amministrazione dovrebbe rivedere in tempi brevissimi ed attuare in tempi ancora più brevi, visto che Giulianova è sempre più interessata da eventi naturali catastrofici, e che la conoscenza delle procedure, e dei luoghi, per l’emergenza, potrebbe salvare molte vite umane.