Silvi, cooperativa Laser si appella a Napolitano: “Eviti la chiusura”

napolitanoSilvi. “Presidente Napolitano, eviti la nostra chiusura, ci tolga il peso di questa enorme ingiustizia”.

Con queste parole le donne della cooperativa Laser si Silvi si sono rivolte al presidente della Repubblica con una lettera accorata in cui chiedono di evitare la chiusura della loro impresa alle prese con una storia contorta.

Un inghippo burocratico, infatti, rischia di far chiudere una delle realtà più affermate e virtuose della provincia teramana che opera nel settore sociale. E’ La Coperativa SocialeLaser, attiva nei territori di Silvi, Atri e Pineto nell’assistenza agli anziani, ai minori e ai portatori d’handicap, che ha lanciato il suo grido d’allarme oggi con una conferenza stampa a Silvi.

A spiegare la vicenda Anna Ruggieri, presidente della cooperativa, assistita dal legale della Laser, Vincenzo De Nardis. Intorno a loro si è stretta trasversalmente la politica locale: presenti Gaetano Vallescura e Luciano Monticelli, rispettivamente sindaci di Silvi e di Pineto e l’assessore Umberto Italiani per il Comune di Atri.

I fatti risalgono al 1991, quando l’Inps contestò una serie di violazioni previdenziali alla cooperativa richiedendo loro una somma che ad oggi si attesta a circa 400 mila euro. Somma confermata anche da sentenze passate in giudicato, ma che l’impresa si è sempre opposta di pagare in quanto beneficiaria della famosa Legge Mattucci sull’occupazione giovanile (Legge Regionale n. 63 del 1986) che dava un finanziamento per ogni finanziamento e che, secondo la Laser, esentava determinate cooperative sociali dal versamento dei contributi previdenziali dei soci. Tesi confermata anche da una direttiva del ministero del Lavoro del 2000 che, come riferito dai rappresentanti della Laser, considera i dipendenti delle cooperative sociali non soggetti a contributo previdenziale.

A corroborare questa posizione, infine, una Direttiva del 2001del Direttore Generale dell’Inps che invitava gli uffici territoriali ad adeguarsi alle indicazioni. Per tutti, insomma, “una trappola burocratica per stessa ammissione dell’Inps”, come hanno affermato i rappresentanti della Laser, ma che oggi impone il pagamento dell’ingente somma che comporterebbe la chiusura della cooperativa Disperate, dunque, si sono rivolte alla politica locale, ai sindaci dei comuni presso i quali svolgono i propri servizi e tramite una lettera aperta anche al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.


Clicca e leggi la lettera inviata al Presidente Napolitano

 


 

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