Stando, infatti, a quanto dichiarato dagli investigatori, l’assassino della donna avrebbe letteralmente montato una scena del crimine alternativa dopo aver compiuto l’insano gesto per depistare le indagini. Sul luogo in cui è stato ritrovata la vittima c’è un ordine “creato” dall’omicida, che ha utilizzato elementi quali la siringa sul seno della donna e il laccio emostatico trovato a terra per indirizzare le indagini verso un’altra pista, come quella della droga. Una scena organizzata ad arte, insomma, ma in maniera ingenua, come assicura il comandante dei carabinieri di Ascoli, Alessandro Patrizio.
Nel frattempo, anche nella giornata di oggi sono state sentite diverse persone vicine alla coppia: secondo alcune voci, infatti, sembra che il luogo del ritrovamento del cadavere sia utilizzato per le esercitazioni al poligono di tiro dai militari del posto e, dunque, anche dai colleghi di lavoro di Salvatore Parolisi, il marito di Carmela Rea. Lanciato, inoltre, un appello dalle Procure di Ascoli e Teramo affinché chi ha visto qualcosa parli. Il riferimento è anche all’uomo che la settimana scorsa telefonò al 113 dopo essersi imbattuto nel cadavere.
Un appello che si aggiunge alle parole del papà di Carmela ai microfoni del Tg1. “Se qualcuno sa, qualcuno ha visto, se qualcuno ha il minimo sospetto, ci sono gli inquirenti che aspettano qualche telefonata”. Un uomo distrutto dal dolore, che ricorda la figlia come una donna dalla vita tranquillissima. “Melania era tutta casa, marito e figlia, la sua bambina adorata, che non dirà più mamma, perché gliel’hanno tolta. Io vorrei guardarla in faccia questa persona e chiedergli come fa a guardarsi allo specchio”.