Teramo. Garantire la tutela della salute dei detenuti e le esigenze di sicurezza all’interno dell’istituto di pena. Questa la principale finalità del protocollo d’intesa firmato questa mattina, nella sede della Asl di Teramo, dal direttore generale Giustino Varrassi e dal direttore dell’istituto penitenziario di Teramo Celeste D’Orazio.
Ventidue articoli che mettono nero su bianco le regole alla base di un rapporto già esistente dal 2008 e che aprono la strada alla istituzione di un osservatorio aziendale sulla sanità penitenziaria, coordinata dal responsabile dell’unità operativa di medicina penitenziaria Massimo Forlini, per monitorare l’efficacia e l’efficienza degli interventi sanitari in favore della popolazione detenuta. I principi contenuti nel protocollo riguardano la tutela del diritto alla salute del detenuto, la gestione e l’organizzazione del presidio sanitario penitenziario, le visite specialistiche, le modalità di ricovero in luoghi esterni, l’autonomia professionale e il rispetto delle norme dell’ordinamento penitenziario, la condivisione dei dati sanitari, il diario clinico, il trasferimento dei dati giudiziari al personale sanitario. Ma anche i locali destinati ad uso sanitario, le visite mediche eseguite dal medico di fiducia del detenuto, le dipendenze patologiche, la salute mentale, l’approvvigionamento di farmaci e materiale sanitario, la formazione di quei detenuti che si occupano della manipolazione degli alimenti, i corsi di formazione, l’educazione alla salute, i sopralluoghi. E, infine, le prestazioni medico-legali per la polizia penitenziaria, le stanze di degenza protetta nei presidi ospedalieri ed il monitoraggio degli interventi.
“E’ un passo ulteriore che si compie all’interno del carcere di Castrogno” spiega D’Orazio “ed è un modo per garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti, che in questo caso hanno gli stessi diritti dei cittadini liberi”.
Un diritto alla salute che deve essere garantito, anche in considerazione del fatto, aggiunge Varrassi, che “la Casa Circondariale di Castrogno rappresenta un paese in più nella provincia teramana, nel quale vi è una diversa concentrazione di problematiche diverse e particolari, soprattutto sotto il profilo psichico. Sentiamo la necessità di intervenire e per questo abbiamo bandito un concorso per quattro infermieri da collocare, appunto, nel carcere di Castrogno”.
Attualmente, infatti, all’interno dell’istituto penitenziario teramano sono presenti sei medici generali, un medico responsabile del presidio sanitario, 19 consulenti specialistici, un tecnico di radiologia ed una decina di infermieri.