Una situazione di estrema emergenza che rischiava di veder chiudere l’istituto musicale della città. Con l’ordinanza di sgombero della sede di Piazza Verdi, firmata oggi dal Comune di Teramo, e l’inagibilità del Comi, si stava mettendo in gioco la sopravvivenza del conservatorio Braga che, senza un tetto sopra la testa, non era molto lontano dalla possibilità di chiudere i battenti. Per questo, nonostante le numerose polemiche che hanno coinvolto anche il Comitato per il Braga, è stato deciso di accettare la proposta del Comune di Teramo che ha offerto il Parco della Scienza come “soluzione tampone” per consentire all’istituto musicale di non perdere la continuità didattica, in vista di un ritorno nella sua sede storica.
“Piazza Verdi tornerà ad essere la casa del Braga”, ha ribadito il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, confermando come, per la decisione presa, ci sia stata piena comunione di intenti con il presidente del Conservatorio, Sergio Quirino Valente, e il direttore, Federico Paci. E ha confermato come ci sia stato già un interessamento da parte di una società americana che vorrebbe aiutare la ricostruzione post sisma, scegliendo proprio il conservatorio teramano come monumento da restaurare, oltre ad aver avuto rassicurazione da parte del comitato straordinario per la ricostruzione Vasco Errani, per avere fondi per il Braga.
Oltre allo spazio per la didattica, inoltre, il Comune ha messo a disposizione dell’istituto musicale anche dei locali in Vico del Pensiero, nei pressi di Santa Maria a Bitetto, per potervi trasferire la sede amministrativa. E non è escluso affatto, come ha detto Brucchi, che al termine di questa emergenza terremoto, si possa tornare a considerare anche la sede della Molinari, più volte indicata come unica soluzione possibile per i musicisti, che però attualmente deve restare, secondo il primo cittadino, a disposizione della città in caso di emergenze anche per altre scuole.
Toccherà, ora, al presidente del Braga, cercare di far digerire la soluzione trovata anche ai membri del Comitato che si erano opposti duramente a questa ipotesi. “Per adesso non ci sono altre soluzioni”, ha detto Valente, “e accettiamo in maniera temporanea questo ‘tetto di emergenza’”, confermando come l’iter con il demanio per i locali dell’ex convento di San Domenico stiano comunque andando avanti.
Un “raggio di sole”, con una nota di speranza è stata data anche il maestro Paci, annunciando come il 28 settembre partirà la nuova stagione concertistica e dal prossimo anno saranno avviati 6 nuovi corsi, arricchendo così l’offerta formativa del conservatorio.