Ancona. I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, in collaborazione con i colleghi del Comandi provinciali di Pesaro e Teramo, tre antichi dipinti e una campana rubati in Emilia Romagna, Puglia e Friuli.
Per quanto riguarda il coinvolgimento del nucleo operativo della, l’operazione ha riguardato il recupero del bronzo. A seguito del monitoraggio dei siti internet che pongono i vendita beni culturali i carabinieri rilevavano che era offerta in vendita una campana in bronzo che riportava delle diciture riconducibili al 114° Reggimento Fanteria “Mantova”. Il venditore veniva identificato in una persona residente nel teramano.
Quindi veniva lo stesso interpellato circa la proprietà del cimelio , questi riferiva di averla avuta in regalo una decina di anni prima da un soggetto del quale non è stato in grado di indicare le generalità, tuttavia si diceva disposto a restituire il bene qualora fosse emerso che era di proprietà di un ente militare.
A seguito di ciò sono stati sviluppati ulteriori accertamenti per addivenire all’originaria collocazione del bene. Le ricerche sono state assai difficili perché il Reggimento Mantova è stato sciolto nel 1995 , e quando era in attività occupava varie caserme poste nel Nord Est d’Italia e pertanto difficile capire da dove provenisse la campanella. Tuttavia con l’aiuto del Museo della Fanteria di Roma e dell’Associazione Nazionale di Fanteria sono stati raccolti ulteriori e importanti elementi ma la svolta definitiva per appurare il luogo di provenienza della campana è stata data dal Generale di Fanteria in congedo Gennaro Salvato, ottantenne , attualmente residente a Savona, con la memoria di ferro a cui i Carabinieri sono giunti tramite i social. Infatti il Generale Salvato una volta vista la campana ha inequivocabilmente raccontato la storia della stessa.
Infatti lui da giovane capitano comandava una compagnia di stanza nella caserma Chiaradia di Artegna (UD) e in questa caserma c’era una piccola cappella dedicata alla Madonna con un campanile dove era allocata la campana. La caserma fu distrutta a seguito del terremoto che colpì il Friuli nel 1976 e con questa anche la cappellina ridotta a un cumulo di macerie ma evidentemente la campana si salvò e da qui probabilmente arrivò in Abruzzo. Il Generale oltre ad offrire i sui ricordi ha fornito delle vecchie foto in particolare in una è schierata la sua compagnia davanti alla cappellina; e un’altra della cappella stessa.
A seguito di tale risultanze la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo ha emesso un decreto di sequestro per la campanella , eseguito dai militari del Nucleo di Ancona in collaborazione con i colleghi del Comando Provinciale di Teramo. Adesso la Magistratura ha disposto la restituzione della campanella al Comune di Artegna (UD) che la custodirà nel proprio museo civico. La stessa è l’unica testimonianza della caserma andata completamente distrutta a causa del terremoto del 1976 , caserma da cui sono passati migliaia di giovani che facevano il servizio di leva nel 114° Fanteria e proprio alcuni di questi in particolare quelli nati nel 1943/1944 la fecero realizzare in una fonderia di Udine donandola alla caserma per essere collocata nella cappella della caserma Chiaradia, in sostituzione di quella già presente e che gli alpini una volta lasciata la struttura , nei primi degli anni 60 del secolo scorso, si portarono via.