Un’estate carica di polemiche per quello chalet che alla fine non è stato mai inaugurato. Una struttura di fatto sul mare, a Cologna Spiaggia, contestata da Wwf, da altre associazioni ambientaliste e da operatori turistici della zona che hanno considerato il manufatto uno sfregio all’ambiente.
Lavori iniziati, poi sospesi, poi ripresi in seguito alla decisione del Tribunale Amministrativo Regionale che aveva concesso la sospensiva ai proprietari i quali avevano impugnato il provvedimento di demolizione firmato dal dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Roseto.
Ripresi i lavori, lo chalet avrebbe dovuto aprire i battenti per Ferragosto. Ma non c’è stata alcuna inaugurazione. Anzi, i proprietari i battenti questa volta li hanno sistemati a protezione delle finestre e dell’accesso principale per impedire che qualcuno di notte possa entrare nella struttura in legno, danneggiandola.
Ma la gente del posto si pone ora una domanda: visto che l’autorizzazione per la sistemazione dello chalet a pochi centimetri dalla riva era solo provvisoria e che il manufatto doveva essere smantellato al termine della stagione turistica, che senso ha avuto sigillarlo?
Avrebbe potuto già essere smantellato senza alcun problema e essere portato via. Sulla vicenda comunque dovrà essere fatta chiarezza. C’è un’indagine in corso dopo la denuncia in Procura da parte del Wwf e di un operatore turistico della zona.
Resta da capire perché siano state rilasciate delle autorizzazioni quando le condizioni per costruire lo chalet in quel punto erano già cambiate da anni. Mancavano i 25 metri fronte mare necessari per la realizzazione della struttura, dopo che l’erosione nel tempo aveva modificato la linea di costa.