Con l’arrivo delle mareggiate a Pineto torna la preoccupazione del fenomeno dell’erosione. Un problema affrontato dall’amministrazione già in passato con una serie di incontri anche in Regione con il dipartimento per le opere marittime del Genio Civile per trovare delle soluzioni.
Il vice sindaco Cleto Pallini ha lanciato tempo fa l’idea di realizzare al largo della costa pinetese una serie di reef, scogliere a pelo d’acqua, una sorta di piramide troncata al vertice larga dai 10 ai 12 metri alla base, sino a restringersi risalendo in superficie lasciando da 4 a 5 metri di scogliera a pelo d’acqua.
Ogni reef avrebbe una lunghezza da 100 a 150 metri. Sono diversi dai tradizionali scogli a pelo d’acqua già sistemati lungo la costa teramana, proprio perché sono studiati sulla base di reef naturali come barriere coralline. L’idea piace all’assessore Pallini.
Ma sarà la Regione a prendere una decisione in merito, anche tenendo conto dell’investimento da affrontare e della disponibilità finanziaria, oltre che delle conseguenze che ne scaturirebbero. La zona interessata è quella compresa tra il torrente Calvano sino a risalire più a nord, all’altezza della frazione di Scerne. Altro elemento di cui tener conto è l’Area Marina Protetta del Cerrano.
Quali conseguenze potrebbero esserci in caso di realizzazione di barriere artificiali. E’ chiaro però che il problema dell’erosione deve essere affrontato e soprattutto bisogna trovare delle soluzioni.
Altrimenti con le prossime mareggiate invernali Pineto si potrebbe ritrovare senza spiaggia, mettendo in difficoltà gli operatori turistici.