Teramo. “La giornata si presenta subito in salita per i giovani disabili, si, quella dell’autobus, gentilmente offerto dall’Arpa”. Comincia così la testimonianza di un papà che, nei giorni scorsi, ha accompagnato suo figlio, disabile, nella tanto attesa gita a Trigoria, organizzata dalla Provincia di Teramo, per assistere agli allenamenti della Roma e dell’idolo Francesco Totti.
“L’amara sorpresa” racconta “è pressoché immediata per i tre ragazzi in carrozzella: il pullman non è di quelli atti all’ospitare ragazzi con diversa abilità. Nessuna pedana, nessun posto per la carrozzella. Come sacchi di patata, grazie all’autista dell’Arpa che si è prodigato oltre misura, caricati sulle spalle e fatti salire per la stretta scaletta. Le autorità a seguito? Si ma non con il pullman, con due comode auto blu”.
Ma i disagi e le problematiche non finiscono qui.
“L’incontro con Totti ed i giocatori, di pochi minuti, il tempo di farsi immortalare dall’addetto stampa della Provincia (solo uno dei giocatori ha rivolto la parola agli astanti), avviene dopo tre ore: un’ora di attesa ai bordi del campo con divieto di parola. Due ore sotto al sole in attesa della “doccia” dei campioni, il tutto per quei tre miserabili minuti con facce tirate, per non dire scocciate. Il preannunciato e pubblicizzato pranzo in un parcheggio, senza bagni, si è concretizzato in un panino, una bottiglietta d’acqua e un’arancia”.
Nessun attacco, chiarisce l’uomo, all’iniziativa lodevole, “ma che si debba assistere alla sua esaltazione mediatica non può che non far esprimere la propria amarezza e la sensazione di sentirsi presi in giro o meglio come oggetti di un circo mediatico a favore del potente di turno no, non ci consente di starci. E’ giusto che il Prefetto sappia di cosa è consistito il pranzo da lui offerto, è giusto che l’Arpa il suo presidente e consigliere teramano Flaviano Montebello sappiano di aver fornito gratuitamente un pullman non all’altezza della situazione”.
La replica del vice presidente della Provincia di Teramo, Renato Rasicci. “Giovedì siamo tornati a casa con l’impressione di aver trascorso una giornata speciale e i tanti messaggi di gioia e di ringraziamenti che abbiamo ricevuto sembravano testimoniarlo. Ci spiace molto che non per tutti sia andata così e ce ne scusiamo a priori ma alcune doverose precisioni fanno fatte. Il pullman che l’Arpa ha messo a disposizione è lo stesso che viene utilizzato dall’associazione Amicacci per i disabili in carrozzella; del resto non ci sono mezzi gran turismo appositamente attrezzati per le disabilità motorie. Il pranzo era a sacco – panino, frutta, acqua, dolce –, offerto dal Prefetto, e lo abbiamo consumato tutti insieme; le due auto di servizio sono servite a recuperare altri posti in autobus e a consentire la partecipazione di un maggior numero di ragazzi considerato che non abbiamo potuto accontentare tutte le richieste che ci sono arrivate (gli unici “politici” presenti eravamo io e i consiglieri Luca Corona e Emidio Di Matteo e questi ultimi c’erano perché hanno attivamente contribuito all’organizzazione della giornata). A Trigoria è stato possibile assistere ad una partita di allenamento, fatto di per sé eccezionale perché le società sportive professionistiche non permettono al pubblico di guardare gli allenamenti. Lo hanno fatto per noi che lo abbiamo chiesto espressamente interpretando il desiderio dei ragazzi. Nell’impianto non ci sono tribune e spalti e quindi abbiamo visto la partita dallo spazio oltre la rete. Totti ha firmato almeno 30 magliette, anche questo fatto assolutamente eccezionale: nel mondo sportivo vigono regole molto ferree rispetto a interviste, autografi, fotografie che vengono concessi sulla base di precise scelte di marketing, rispettando i molti vincoli contrattuali delle sponsorizzazioni sottoscritti dai giocatori come dalla squadra. Invece, giovedì, tutti si sono fatti fotografare con tutti, i giocatori hanno rilasciato dichiarazioni, Totti ha firmato tutte le maglie che gli abbiamo portato. Ne abbiamo in programma altre di giornate come questa e lo schema, un po’ spartano, è lo stesso: pulman dell’Arpa, pranzo a sacco, assistenza dei volontari. Porteremo i ragazzi in elicottero, a pescare, probabilmente su una motovedetta in mare. Il tutto grazie alla collaborazione di enti, istituzioni e volontari perché risorse non ce ne sono: iniziative che non gravano sul bilancio del sociale perché sono a costo zero, non sottraggono risorse ai servizi e non pesano sui contribuenti. Questo è quello che le nostre possibilità e la nostra volontà, sinceramente affettuosa, ci consente di organizzare e anche su questo schema è stato purtroppo necessario introdurre principi di selezione: non tutte le disabilità, infatti, permettono, la partecipazione a questo tipo di attività. I limiti economici, non dipendenti com’è noto dagli enti locali e sui quali ci siamo già severamente espressi, non consentono di fare di più ma intanto mi domando se questo può costituire un motivo per rinunciare ad ogni iniziativa. Noi diciamo di no ed è interessante sapere cosa ne pensano i ragazzi che erano con noi a Trigoria e che da allora postano commenti entusiastici sulle pagine di facebook”.