Saranno più di diecimila gli alpini che arriveranno a Castelnuovo Vomano per il tradizionale raduno sezionale degli alpini abruzzesi in programma dal 2 al 4 settembre prossimo. E non poteva non esserci un pensiero alle popolazioni terremotate da parte delle penne nere che hanno deciso per l’occasione di avviare una grande raccolta fondi finalizzata a realizzare delle strutture comunitarie nelle zone colpite dal sisma.
L’evento è in concomitanza con il decimo anniversario del gruppo Alpini Castellalto, molto attivo sul territorio, dove svolge numerose attività utili alla collettività. Guidato da Antonio Grossi e sostenuto dal Comune di Castellalto, il Gruppo conta ad oggi 105 aderenti ed ha una propria sede e mezzi operativi adeguati.
I volontari dell’Ana, già impegnati con vari gruppi nelle operazioni di soccorso e aiuto alle popolazioni colpite nell’ambito della colonna mobile di Protezione Civile della Regione Abruzzo, hanno voluto dedicare interamente questo raduno alle popolazioni colpite dal terremoto. Nell’illustrare il programma del raduno, il presidente della sezione Abruzzi, Giovanni Natale, ha fornito i dati della partecipazione dell’Ana Abruzzi all’intervento in corso nelle zone colpite dal sisma del centro Italia.
Fino a ieri, sono stati impegnati nelle operazioni di soccorso con due unità cinofile e una di soccorso alpino arrivate ad Accumoli e Amatrice da L’Aquila, Sulmona, Campotosto e Atessa. Sono 91 volontari della sezione Abruzzi dell’Ana coinvolti anche nelle attività della Colonna Mobile della Regione Abruzzo, sotto il diretto coordinamento della Protezione Civile. A questi ieri si sono aggiunte le squadre delle sezioni Latina e Abruzzi, 54 volontari, che hanno collaborato all’allestimento di tensostrutture nel Comune di Montereale, in particolare nelle frazioni Cesaproba, Marana e San Giovanni di Paganica.
“Ho visto tanta sensibilità e voglia di sostenere la popolazione”, ha detto Natale, “ma è importante che chi vuole aiutare si attenga alle disposizioni degli organi preposti alla gestione dell’emergenza, non è il caso di improvvisare o recarsi sul posto spontaneamente, altrimenti si crea confusione nel dare assistenza e si creano problemi alla stessa popolazione che si vuole aiutare”.