Stenta ancora a riassorbirsi l’emergenza rifiuti nei sei comuni del Cirsu. Dopo il blocco della raccolta dovuto allo sciopero dei dipendenti prima e alla chiusura dell’impianto di Casoni poi, sulle strade dei soci del consorzio rimangono ancora accumulate centinaia di tonnellate di immondizia. Ci vorranno alcuni giorni prima di tornare alla normalità. A pesare sono la scarsità di mezzi per la raccolta realmente funzionanti (per centinaia di tonnellate sono a disposizione solo una decina di compattatori) e il fatto che i camion una volta caricato il pattume sono costretti a fare la spola dal centro di trasferenza di Montesilvano, in un perfetto esempio di “turismo dei rifiuti”.
Bocche cucite intanto in Regione, dopo le roventi polemiche seguite alla partecipazione del dirigente Franco Gerardini alla riunione di lunedì sera insieme ai sindaci del consorzio e ai vertici di Sogesa e Deco, anche se nei corridoi si riflette di come nel passato si siano verificati decine di incontri simili, anche per la questione Cirsu-Sogesa. Quella in arrivo si preannuncia comunque come un’altra settimana calda per il futuro del consorzio e dei suoi lavoratori. Lunedì dovrebbe svolgersi l’assemblea straordinaria richiesta dal sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro, mentre martedì inizierà il tavolo sindacale per discutere della cassa integrazione richiesta da Sogesa per trenta operai del polo di Grasciano.
Regione assente nella crisi Cirsu? “Altro che lavarsi le mani come un novello Ponzio Pilato! Nella situazione ormai di tracollo finanziario ed ecologico, l’assessore Di Dalmazio deve fare la sua parte e assumersi le responsabilità che gli competono”, lo dichiara il Consigliere regionale Cesare D’Alessandro (IdV).“Certo non è lui il responsabile dell’attuale disastro, che spetterà caso mai ai giudici accertare, ma forse Di Dalmazio dimentica che la Regione, meno di un anno fa, ha autorizzato al Cirsu la realizzazione della più grande discarica della provincia di Teramo, presentandola come la soluzione di tutte le problematiche legate ai rifiuti sia della città di Teramo che del resto della provincia. O forse Di Dalmazio non è informato dei compiti che la legge gli affida in situazione di emergenza come quella del CIRSU? Se cento tonnellate di rifiuti al giorno rischiano di sommergere sessantamila cittadini della costa teramana e dell’immediato entroterra, il problema ambientale e di tutela della salute chi lo affronterà L’assessore Dalmazio non può far finta di ignorare gli articoli 32 e 117 della Costituzione”. Il consigliere dell’IdV chiede all’assessore di intervenire anche per tutelare i lavoratori di Sogesa, che non percepiscono lo stipendio da due mesi e continuano ad assicurare un servizio pubblico essenziale.“E’ comodo, troppo comodo, caro Di Dalmazio, attendere sulla riva del fiume… per poi fare cosa? Forse chiamare, invocare l’intervento salvifico del privato, che non aspetta altro, per fargli gestire un ‘affaire’ di 50-60 milioni di euro, poiché a tanto ammonta il valore della nuova discarica che verrebbe riempita, insieme alle tasche dei soliti noti, nel giro di due o tre anni? Se la Regione vuole questo – conclude Cesare D’Alessandro – abbia il coraggio di dirlo e ognuno di noi saprà come regolarsi”.