Teramo. A un mese di distanza la cittadinanza teramana continua a non gradire la riduzione delle corse del trasporto urbano locale.
A parlare questa volta la Confesercenti Teramo, che elenca una serie di disservizi in rapporto all’utenza. “Nelle ore di punta (sia del mattino che del pomeriggio)” spiega infatti il presidente Antonio Topitti “si rilevano numerosi gruppi di studenti universitari che si recano a piedi alle lezioni in quel di Colleparco, dove a nostro avviso furono erroneamente edificate le sedi delle facoltà che insistono sul territorio cittadino. Al cattivo funzionamento dei trasporti si sommano tanti altri problemi, come quello della mensa e la generale carenza di raccordo con il centro storico. Si rileva inoltre che tutta l’utenza periferica del trasporto urbano ha molteplicità di disservizi, sia nel recarsi in città, sia nelle corse di ritorno a casa”.
Sembra, infatti, che nelle ore mattutine siano numerosi i lavoratori del settore privato e pubblico che arrivano spesso con oltre 20 minuti di ritardo sul posto di lavoro, nonostante non sia stato modificato l’orario di partenza dalle varie fermate. I tempi di percorrenza delle corse sono aumentati perché, essendoci meno corse, ad ogni fermata bisogna raccogliere un numero maggiore di passeggeri. Questo comporta maggiore impiego di tempo ad ogni fermata, che si somma all’annoso problema del traffico cittadino di giorno in giorno sempre più ingarbugliato.
“Tali problemi si riscontrano nell’utenza di tutti i quartieri cittadini” sottolinea Topitti, “con particolari punte negative nei quartieri della zona est (Colleatterrato Alto e Basso, Villa Pavone, Teramo Scalo, etc.) nelle fasce mattutine. La conferma di quanto riportato arriva, oltre che dall’utenza cittadina, anche dagli operatori del settore; in particolare dagli autisti costretti a svolgere le loro mansioni in condizioni stressanti e difficoltose. Chiediamo dunque una rimodulazione delle corse del trasporto pubblico urbano, soprattutto in materia di orari anticipandoli per far si che le utenze possano arrivare in orario nei posti di lavoro. Inoltre constatiamo che è stata del tutto snaturata la funzione dei bus navetta. Essi dovrebbero svolgere il ruolo di raccordo tra i mezzi privati e quelli pubblici all’interno dell’area urbana, invece vengono impiegati sempre più a sostituzione del trasporto pubblico urbano tradizionale (si veda ad esempio via De Albentis)”.