Giulianova. Il maltempo produce effetti nefasti anche in mare e le vongolare del comparto di Giulianova, che questa mattina hanno compiuto la prima uscita in mare dopo l’alluvione, si sono confrontate con una situazione per certi versi ipotizzabile. Le piene dei giorni scorsi hanno ridotto, di almeno del 50% della quantità del pescato (relativamente alla misura del prodotto commercializzabile), mentre dal mare la marineria ha estratto alberi e rifiuti di ogni genere.
Per alcuni giorni le vongolare effettueranno delle ulteriori verifiche, per stabilire la qualità del pescato, ma dal primo aprile l’attività del comparto sarà interrotta. In poche parole, una sorta di fermo volontario in modo da consentire che il mare, e la fauna sottostante, torino alla normalità. “ Non chiediamo soldi o indennizzi per i danni prodotti da tale situazione” scrivono in una nota congiunta Walter Squeo di Federpesca e Giovanni Di Mattia, presidente del Cogevo, “ ma chiarezza e trasparenza da parte delle istituzioni a tutela dei pescatori. Va rivisto il perimetro dei comparti e allargare lo spazio per la pesca delle vongole”. I due rappresentanti della marineria hanno già scritto al direttore marittimo (comandante Pietro Verna) e al Governatore Gianni Chiodi, affinché valutino con attenzione la possibilità di aprire alle vongolare di Giulianova anche il compartimento di Ortona, di consentire le pesca all’interno del Parco del Cerrano e di mettere in sicurezza, al più presto, i depuratori. “ Da parte nostra” prosegue la nota, “ c’è il massimo impegno per dare continuità alla propria attività praticando il fermo, ma nel frattempo le istituzioni devono fare altrettanto, favorendo l’incremento degli spazi lavorativi”.