Così, oltre ad essere stato predisposto il piano, è stato attivato da subito il Coc (centro operativo comunale, ndr); il giorno successivo all’alluvione è stata deliberata dalla giunta comunale la richiesta dello stato di emergenza ed immediatamente dopo è stato avviato il monitoraggio con la verifica dei danni al territorio”. Quanto ai danni, il personale che si occupa di protezione civile hanno realizzato una piantina aerofotogrammetica, che focalizza dall’alto tutte le zone dove si sono verificati allagamenti e danni. La situazione, ovviamente, è pesante (anche perché va a sommarsi alle vicissitudini già verificatasi nel 2007) e riguarda varie zone del territorio.
Torrente Salinello. L’esondazione del corso d’acqua, in diversi punti, ha causato frane, allagamenti e danni, sia ai privati che a strutture pubbliche. I tratti maggiormente colpiti dal maltempo sono la foce, il depuratore consortile, l’ampia zona industriale e l’abitato della frazione Salino. A queste va aggiunta anche la discarica comunale, che merita un discorso a parte.
Depuratore. L’impianto, ampliato solo qualche anno fa, è fuori uso, investito da acqua e fango, sputati dal torrente in piena che scorre a poche decine di metri. La rottura dell’impianto di depurazione (in questi giorni tecnici ed operai della Ruzzo Reti sono al lavoro per risolvere il problema, ma in tempi non sono brevi), crea problemi di non poco conto, sia sul piano ambientale che su quello igienico-sanitario, visto che la stagione estiva non è poi così lontana. Al problema del depuratore, si è aggiunta la rottura di un tratto di collettore fognario, a ridosso della foce, e i liquami in questo frangente finiscono direttamente nel fiume.
Danni alle aziende. La zona industriale ed artigianale, localizzata lungo il tracciato della Provinciale del Salinello, accusa danni ingenti. Alcune aziende sono ancora chiuse (per alcune ci vorranno mesi per far ripartire la produzione) e oltre al danno materiale, si sommano le ripercussioni relative al fatto di non poter onorare le commesse. Al momento sono dodici le aziende che hanno riportato danni, ma l’elenco potrebbe crescere.
Danni all’agricoltura. Diversi ettari di terreni sono stati allagati distruggendo le colture, sia in collina che soprattutto in prossimità del torrente.
Arenile. Al pari delle altre località costiere, anche la spiaggia di Tortoreto è stata invasa da legname, detriti e rifiuti di vario genere. Al momento non possono essere fatte stime sui costi per rimuovere e soprattutto smaltire i rifiuti. Alcuni concessionari hanno già pulito il proprio fronte mare, ma il grosso ancora deve essere fatto. Delle procedure di smaltimento di sta interessando anche la Provincia di Teramo, e non è da escludere che si dovrà provvedere a fare la differenziata dei vari materiali sulla spiaggia, prima di smaltirli.
L’appello dell’ente. L’amministrazione comunale di Tortoreto invita la cittadinanza che ha subito danni a non presentare alcuna domanda, per il momento, agli sportelli comunali. Infatti si è in attesa del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che riconosca lo stato di emergenza. A quel punto da Roma saranno impartire direttive alla Protezione Civile nazionale e a quella regionale per l’apertura dei termini di presentazione delle domande con la conseguente determinazione delle somme stanziate per fronteggiare i danni dell’alluvione, la predisposizione degli stampati e quant’altro di utile e necessario verrà prescritto. Se non si attendono queste fasi, si corre il rischio della nullità delle istanze presentate anzitempo.
Discarica comunale. Dalla furia del maltempo non si è sottratta nemmeno la discarica comunale, oggetto nelle precedenti settimane di un confronto, anche aspro, sulla prospettiva di una bonifica e relativo ampliamento. Ebbene, quello che è accaduto nei giorni scorsi, impone delle riflessioni che non possono essere sottovalutate quando si dovrà decidere su cosa fare dell’invaso dei rifiuti, ora ancora sotto sequestro. L’esondazione del Salinello ha allagato la parte più vecchia della discarica, interessata anche da un movimento franoso sul lato nord-ovest, che nello specifico ha causato l’ostruzione di una sorta di fosso, che raccoglieva le acque meteoriche in arrivo dalla collina. Danni si registrano anche alla recinzione esterna, mentre nelle vasche è stato accumulato un grosso quantitativo di percolato. Di sicuro, se e quando dovranno essere pianificati interventi di ampliamento dell’invaso, bisognerà focalizzare bene quello che il maltempo ha causato la scorsa settimana.
Consiglio comunale. Il report fornito dall’amministrazione comunale sui danni prodotti dal maltempo, saranno al centro di un consiglio comunale straordinario, in programma domani sera, giovedì 10 marzo alle 19.30, nella sede dell’Arit al Lido.