Durante il servizio, Simona Tentanella, medico veterinario, ha raccontato le notte d’inferno vissuta dagli animali, che uno ad uno (tra enormi difficoltà) sono stati trasferiti temporaneamente nell’attiguo stadio comunale. Per 35 di loro (un paio sono morti negli ultimi giorni) non c’è stato nulla da fare. Il servizio, poi, ha evidenziato un altro paio di aspetti importanti: il lavoro di una miriade di volontari, che stanno cercando di ripristinare Canalba e il fatto che la struttura, che insiste sul territorio di Alba Adriatica, ma al servizio dell’Unione dei Comuni della Val Vibrata, non sembra essere compatibile con la zona, interessata dagli allagamenti anche in occasione dell’alluvione del 2007. Il servizio, oltre a documentare la situazione, forse servirà per smuovere le coscienze e magari creare le premesse per localizzare il canile rifugio in un’altra zona della Val Vibrata e farlo diventare un vero e proprio canile. Unica pecca? Sul sito web di Striscia, Alba Adriatica, viene localizzata nelle Marche.